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Il "sì" di Palazzo Zanca agli orti urbani: la nuova svolta "green" di Messina

Regolamento approvato in commissione. Ora tocca al consiglio comunale votare il documento congiunto presentato da Pd e M5S

Il primo sì è arrivato ieri, in commissione consiliare. Quello definitivo è atteso nella prossima seduta di consiglio comunale. Palazzo Zanca indica una nuova strada “green”, con la proposta di istituire degli “orti urbani” nel cuore della città ed in particolare nelle aree urbane degradate, in primis quelle sbaraccate, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e favorire lo sviluppo del verde in città, all’insegna dell’ambiente, dell’agricoltura, della sostenibilità e dell’economia etica.
È quanto prevede il regolamento contenuto nella proposta di deliberazione presentata dai gruppi consiliari del M5S e del Pd, approvata ieri all’unanimità dei votanti nel corso dell’ottava commissione consiliare (la commissione che si occupa, tra l’altro, dei Regolamenti comunali), in attesa del voto in Consiglio.

«Il documento – spiega Giuseppe Fusco – è la sintesi di due singole proposte presentate da me e dal collega Alessandro Russo, poi confluite in un unico atto sottoscritto dai due gruppi. Gli orti urbani sono degli spazi destinati alla coltivazione, e possono essere realizzati in aree libere da costruzioni, nelle periferie, sui tetti e sulle terrazze, nonché in spazi ed edifici abbandonati, consentendo di fatto ai cittadini di riappropriarsi di pezzi di città negati, considerando le tante aree di proprietà del demanio comunale non utilizzate o in condizioni di degrado. Si tratta di una pratica già in voga nell’Ottocento, poi tornata in auge nel secondo dopoguerra e ancor di più negli ultimi anni, come dimostrano i tanti esempi virtuosi presenti in numerosi comuni italiani, fra cui Roma, Torino, Napoli, Bologna, Firenze e Rovereto».
«I vantaggi – continua Fusco – sono molteplici, dal punto di vista ambientale, sociale e urbano, con la possibilità di tutelare la biodiversità agricola, favorire la filiera agroalimentare corta e incentivare la socialità e l’inclusione, con il coinvolgimento attivo degli anziani, delle persone a rischio emarginazione sociale o dei migranti inseriti nel circuito di accoglienza Sprar. Inoltre, la realizzazione di orti urbani, che non comporta alcun impegno di spesa per l’Amministrazione, permetterebbe di contrastare il dissesto idrogeologico e di coinvolgere i più giovani e le scuole», conclude Fusco, che in sinergia con i colleghi di M5S e Pd chiede all’amministrazione di attivarsi per l’ottenimento di ulteriori contributi finalizzati all’istituzione di corsi di formazione sulle tecniche di coltivazione secondo i principi dell’agricoltura biologica.
In base all’apposito Regolamento comunale, gli orti urbani possono essere assegnati, tramite bando, a singoli cittadini, associazioni, nuclei familiari, comitati, scuole, rifugiati e richiedenti asilo.

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