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Messina, il caso della signora Vittoria. L'assessore Calafiore: "Proposte diverse soluzioni"

La storia della signora Vittoria, che vive in un garage senza luce dietro il Camposanto e che abbiamo raccontato nei giorni scorsi, ha colpito l'opinione pubblica, tanto che già ci sarebbero delle raccolte fondi per aiutare la donna. Ma sull'argomento torna a fare delle precisazioni anche l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore, che della vicenda si è già occupata. "In merito al caso della signora Vittoria - scrive l'assessore - sono opportune alcune precisazioni, perché nella ricostruzione della sua complessa situazione personale la stessa ha omesso alcuni passaggi che risultano determinanti.

È opportuno evidenziare - prosegue l’Assessore - che il Servizio Sociale Professionale del Comune di Messina si è adoperato attivando tutti gli adempimenti opportuni per aiutare la signora nella ricerca di un alloggio e tutelare la sua salute psico-fisica, coinvolgendo anche la rete dei suoi familiari, peraltro molto numerosa. Inoltre, sono state proposte alla signora Vittoria svariate soluzioni che ha puntualmente rifiutato: la possibilità di essere accolta da familiari e/o parenti prossimi sino alla proposta di inserimento presso strutture di accoglienza e successivamente negli alloggi di transito. Una volta inserita in uno di questi alloggi, sempre la signora Vittoria ha deciso di andare via dichiarando che sarebbe stata ospitata a turno da amici o familiari e peraltro, la stessa al momento ha una situazione economico- patrimoniale che le consentirebbe di pagare un affitto. Questa precisazione appare doverosa, in ragione del fatto, che a seguito di quanto mandato in onda da RTP, molti si sono offerti di aiutarla donando qualcosa, promuovendo una raccolta, ma la signora Vittoria non ha bisogno di aiuti economici ed in ogni caso ha una nutrita rete familiare che è tenuta per legge ad aiutarla. Il Servizio Sociale Professionale che ha seguito tutto il percorso della signora, monitorandola nel tempo conosce bene le determinazioni della stessa e le scelte che nel tempo ha deciso di porre in essere, avendo mantenuto solo come un punto di riferimento, quel deposito nel quale è stata intervistata in quanto al contempo ha vissuto anche con congiunti ed amici. È di tutta evidenza, che la signora Vittoria - conclude il documento - deve porre in essere delle scelte di vita definitive che certamente è in grado di fare anche con l’aiuto del servizio sociale e soprattutto dei numerosi familiari con i quali ha rapporti continui e che sono in grado di offrire un’immediata soluzione alloggiativa definitiva".

Sin qui la nota dell'assessore. La signora Vittoria resta comunque una donna in evidente difficoltà che non ha in alcun modo chiesto aiuti economici, ma solo la possibilità di non vivere più in garage, peraltro pagando, anche attraverso il reddito di cittadinanza. Un essere umano che va aiutato. In qualunque modo. Vivere in quella situazione è - comunque la si veda - una condizione disumana.

 

 

 

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