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Ponte sullo Stretto, il contro-dossier degli ambientalisti: "Non esaminati costi e impatti"

Per le associazioni Kyoto Club, Legambiente e Wwf (e per la gioia degli armatori) non ci sono ipotesi alternative

Lo stretto di Messina

Un contro-dossier con il quale si intende smontare la relazione del Gruppo di lavoro del ministero delle Infrastrutture. A realizzarlo sono le associazioni ambientaliste Kyoto club, Legambiente e Wwf che bocciano quel Report definendolo «irricevibile perché viziato dalla esclusione pregiudiziale di una delle alternative (il miglioramento e potenziamento con soluzioni innovative del traghettamento) e perché mancante degli elementi di base essenziali – costi di realizzazione, manutenzione e gestione e valutazione degli impatti ambientali – per poter giustificare la scelta del Ponte. Per questo la relazione va rinviata al ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibile, perché si proceda davvero ad un vaglio delle ipotesi più sostenibili».

Secondo le associazioni, «ad oggi la relazione non ritiene fattibili i progetti di tunnel sotto lo Stretto, ma accredita due ipotesi: il Ponte sospeso ad unica campata e quello a più campate con piloni in alveo (la soluzione preferita dal gruppo di esperti). Ma un progetto per il Ponte sospeso c’è già (del 2010) e non ha mai superato la fase di conclusiva di valutazione di impatto ambientale, né sono mai stati elaborati approfondimenti tecnici ed economico-finanziari nel merito (il costo prudenziale stimato era comunque di 8,5 miliardi di euro, tutto a carico dello Stato); il Ponte a più campate sembra invece del tutto campato in aria».

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