Nel corso della notte, i carabinieri della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, nei confronti di tre persone ritenute responsabili – a vario titolo – dei delitti di traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina ed estorsione. Il provvedimento cautelare è stato emesso nei confronti di tre indagati, tra i 35 e i 40 anni, mentre altri due sono indagati in stato di libertà. Luca Torre e Giuseppe Messina sono stati rintracciati rispettivamente nelle province di Catania e Trapani e sono stati ristretti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, mentre Cateno Russo si trova già ristretto presso il carcere di Vibo Valentia per altri reati.
L’indagine della Compagnia Carabinieri di Taormina, chiamata “La Torre di Messina”, ha colpito una rete di distribuzione di sostanze stupefacenti operante nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos, in prossimità di alcuni locali della movida notturna.
L’indagine è stata avviata nell’agosto 2017, a seguito della denuncia sporta da un 24enne per una violenta aggressione subita nella notte del 3 agosto 2017, mentre si trovava nel centro di Taormina. In quella circostanza la vittima si era presentata alla Stazione Carabinieri di Taormina con una vistosa ferita al volto, riferendo di essere stata avvicinata da tre soggetti che, dopo avergli intimato di seguirli nel vicino parcheggio di Porta Catania, luogo appartato e lontano da occhi indiscreti, lo avrebbero percosso e si sarebbero impossessati del suo portafoglio con all’interno una somma di 40 euro. L’aggressione, a seguito della quale la vittima aveva riportato delle lesioni giudicate guaribili in 30 giorni, era scaturita dal tentativo di riscossione di un debito di 80 euro che la vittima aveva maturato nei confronti degli aggressori per l’acquisto di un quantitativo imprecisato di sostanza stupefacente, avvenuto alcuni mesi prima in un locale di Giardini Naxos.
I primi accertamenti investigativi condotti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Taormina, attraverso l’acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati in prossimità del luogo dell’aggressione, hanno consentito di identificare due degli odierni indagati quali esecutori materiali dell’aggressione. I successivi approfondimenti investigativi avviati nei loro confronti e condotti anche mediante attività tecniche, hanno consentito, altresì, di accertare come gli stessi, unitamente ad altri correi successivamente individuati, fossero dediti al traffico di sostanze stupefacenti nel territorio di Taormina, Giardini Naxos e comuni limitrofi.
Gli indagati erano soliti acquistare la sostanza stupefacente, cocaina e marijuana, dalle piazze catanesi per poi spacciarle al dettaglio nei pressi di noti e frequentati locali della movida di Taormina e Giardini Naxos, oppure consegnarli a domicilio in favore di acquirenti abituali.
Il ricorso alla violenza e all’intimidazione per regolare i conti connessi con il narcotraffico non era affatto sporadico da parte degli indagati. Significativo, a tal proposito, oltre all’episodio dal quale ha avuto origine l’attività investigativa è una seconda vicenda verificatasi nel novembre del 2017, allorquando tre degli indagati malmenavano un giovane che, seppur acquirente abituale, aveva ritardato troppo nel saldare i debiti contratti per l’acquisto di stupefacente. Il pestaggio, avvenuto in pubblica via, fu ritratto dalle telecamere di videosorveglianza installate nelle vicinanze che consentivano di documentare la violenta aggressione in danno del giovane che veniva colpito con schiaffi e pugni e indotto a darsi alla fuga.
Nel corso dell’attività investigativa sono state documentate anche alcune rapine ed estorsioni commesse dagli indagati con minacce e violenza per ottenere il pagamento di somme di denaro dovute da acquirenti insolventi; addirittura in tre circostanze, al fine di ottenere i pagamenti dovuti, gli indagati si sono appropriati delle autovetture degli acquirenti morosi, trattenendole per diversi giorni fino al pagamento del credito.
I Carabinieri, durante l’esecuzione del provvedimento, hanno scoperto che nel giardino di pertinenza dell’abitazione di Torre Luca era stata realizzata una rudimentale piantagione di marijuana. Infatti, tra la vegetazione e le piante di ortaggi e verdura, erano ben occultate 13 piantine canapa indiana tra i 30 e i 120 cm di altezza, coltivate in singoli vasi. Le piante sono state sequestrate e saranno inviate in laboratorio per le successive analisi tecniche che consentiranno di stabilirne la quantità di principio attivo. Per tali fatti Torre è stato tratto in arresto in flagranza di reato e sarà giudicato con rito direttissimo.
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