Non sono addebitabili colpe a carabinieri, medici e soccorritori per la morte del 42enne Enrico Lombardo, avvenuta a Spadafora il 27 ottobre del 2019 durante fasi molto concitate intorno alle due del mattino, sotto casa della sua ex compagna, dopo essere stato immobilizzato dai militari, mentre era in forte stato d’agitazione. Sono giunti a questa conclusione i magistrati della Procura di Messina dopo le indagini sul caso. E in un atto firmato dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, e dai sostituti Antonio Carchietti e Alessandro Liprino, si chiede quindi al gip di archiviare il caso. Adesso bisognerà capire cosa hanno deciso i familiari dell’uomo, che sono parte offesa nel procedimento e sono assistiti dall’avvocato Piero Pollicino, se cioé depositeranno nei prossimi giorni una opposizione alla richiesta d’archiviazione. Dopo la vicenda erano stati iscritti nel registro degli indagati un carabiniere e tre sanitari, per i quali i magistrati avevano ipotizzato reati diversi: per il militare la morte come conseguenza di violenza privata, per i sanitari dei due equipaggi del 118 intervenuti sul posto l’omicidio colposo. Adesso però dopo il deposito delle consulenze mediche e le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Messina secondo i magistrati si tratta di un caso da archiviare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina