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Brancaleoni: "Se si vuole fare il Ponte la soluzione è solo una"

Ed è il progetto a una campata. La ministra Carfagna: «La volontà del Governo non è in dubbio»

Bastava sentire – basterebbe sentire – uno dei più importanti ingegneri strutturisti d’Italia e d’Europa, il prof. Fabio Brancaleoni, e si sarebbe – e si potrebbe ancora – risparmiare tempo prezioso e altrettanto prezioso denaro. «La soluzione del Ponte a più campate, che siano a due o a tre, è stata studiata nel minimo dettaglio negli scorsi decenni. Ed è stata giudicata non realistica e, per alcuni aspetti, non fattibile. In ogni caso, servirebbero tantissimi studi, bisognerebbe realizzare nuove tecnologie mai sviluppate finora, se ne andrebbero via altri decenni. Francamente il mio parere è molto netto. Io sono uno strutturista e non tocca a me dire se il Ponte sullo Stretto va fatto o non fatto. Non tocca a me compiere analisi sul piano trasportistico, logistico o ambientale. Ma se si vuole fare il Ponte, e lo si vuole fare in un tempo ragionevole, da strutturista, non ho alcun dubbio: l’unico progetto, esistente e realizzabile, è quello a una campata. Non c’è altra strada da seguire».
Sono parole importanti, che pesano, quelle del docente di Scienza delle costruzioni, che arrivano nelle stesse ore in cui il Governo si pronuncia, tramite la ministra del Sud Mara Carfagna, ribadendo la piena volontà di realizzare il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Sul volere farlo, non sembrano esserci più dubbi. Ma è sul come che si sta discutendo.

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