Diverse amministrazioni, negli ultimi 30 anni hanno provato a realizzarla. Da quella di Providenti, a quella di Leonardi. Per ultimo anche il sindaco Genovese fece sua l'idea. Adesso ci prova anche De Luca, attraverso l'assessore Mondello. La realizzazione di una metropolitna del mare come alternativa alle sempre più congestionate ( e poche) arterie che corrono da nord a sud di una città lunga oltre 20 km. Nel corso della prossima settimana scadrà l'avviso per la realizzazione di un “progetto di fattibilità tecnica ed economica della Metropolitana del Mare tra le due sponde dello Stretto di Messina attraverso servizi di trasporto marittimo veloce".
Attenzione, non il servizio che già oggi esiste e che è gestito da Ferrovie e che congiunge direttamente Messina alla Calabria, specie in coincidenza della partenza o arrivo dei treni. Ma un un servizio aggiuntivo che toccherebbe più punti della costa messinese, prima di varcare lo Stretto: una vera via del Mare. Il comune ha ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture, nell'ambito dei fondi destinati alla realizzazione del piano urbano della mobilità sostenibile, una premialità spendibile in termini di progettualità.
E così la Giunta ha deciso di puntare sullo studio di fattibilità della Metromare con un investimento di 142.000 euro. I tecnici che dovranno dire in che modo possa essere realizzata questa rete di trasporti cittadina via mare hanno come riferimento, pur se indicativo, l'ultimo piano della mobilità votato dal consiglio comunale di Messina, quello del 2007. Le linee guida esposte in quel corposo documento muovono dalla considerazione che l'idea di un collegamento marittimo diffuso e ad elevata frequenza, già esiste, per esempio, in Campania dove il “metrò del mare” collega le principali località costiere della regione, dal Golfo di Napoli alle Costiere Amalfitana e Sorrentina, fino al Cilento con un totale di 23 porti ed un biglietto unico con i mezzi pubblici terrestri.
A Messina, ma anche sulla sponda calabrese, fermo restando i collegamenti rapidi diretti esistenti, veniva immaginata una soluzione che prevedesse collegamenti diretti da Ganzirri con Villa S. Giovanni a favore di tutti gli abitanti della zona nord, ma anche quelli lungo la costa messinese. Venivano immaginate 8 stazioni marittime: Ganzirri, Marina Guardia, Rada S.Francesco, Zona Falcata, Cittadella, S.Cecilia, Gazzi e Tremestieri. Il mezzo veloce farebbe la spola fra questi attracchi, con alcuni moli da realizzare e altri già esistenti e con una intermodalità che collegherebbe Metromare anche alla Metroferrovia, a Gazzi e a Tremestieri. «Lo studio commissionato - dice l'assessore Salvatore Mondello - ci dirà in che modo sia possibile attivare e rendere funzionale il servizio. Poi lo presenteremo anche al tavolo permanente sulla mobilità integrata dello Stretto che condividiamo con gli enti calabresi per farne un progetto unico. La prospettiva è a lunga gittata, direi 5 anni, ma immagino che nell'ora di punta chi vive in uno dei villaggi nord o sud della città e debba andare al centro o dalla parte opposta di Messina possa guadagnare molto tempo usando il mare piuttosto che le strade».
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