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Da Vasco alla Pausini il ricordo di Franco Battiato: "Buon viaggio Maestro, un genio assoluto"

Franco Battiato

Da Baudo a Vasco, Morgan, Pausini, Verdone. Sono tanti gli amici e colleghi che ricordano Franco Battiato, scomparso all’età di 76 anni. Vasco cita sui social le prime strofe di "Le sinfonie del tempo": "Le sento più vicine le sacre sinfonie del tempo con una idea: che siamo esseri immortali. Caduti nelle tenebre, destinati a errare. Nei secoli dei secoli, fino a completa guarigione". "Addio al Maestro Franco Battiato.. Viva Franco Battiato".

"Santo cielo - scrive Morgan - non avrei mai voluto arrivasse questo momento. Mi fa tanto male". "Mi fa pensare alla sua bontà, alla sua ironia, alla sua intelligenza- continua l’ex leader dei Bluvertigo- Battiato era uno degli ultimi veri uomini di cultura di questa Italia mediocre e spenta. Finché è stato al mondo potevo dire che c'era qualcuno che mi capiva".

Laura Pausini cita "la cura": "Per avere cura di qualcuno bisogna - scrive l’artista - bisogna andarlo a cercare. In un momento storico come questo dove la mediocrità la fa da padrona, #FrancoBattiato ci lascia la sua musica, i suoi film, i suoi quadri e opere d’arte per non abbandonarci all’approssimazione. A chi non lo ha già fatto: Adesso tocca a noi andarlo a cercare, per avere cura di noi...Buon Viaggio Maestro". "Franco Battiato, artista unico e irripetibile nel panorama mondiale, ha lasciato il suo corpo su questa terra ed è partito per un lungo viaggio verso mondi lontanissimi e trovare il suo centro di gravità permanente. Lacio drom Maestro!", scrive Piero Pelù sul suo profilo twitter.
"Un poeta, un genio assoluto, un precursore dei tempi che apriva strade nuove, ma anche una persona molto cara e semplice", questo il ricordo di Pippo Baudo che si dice "molto scosso dalla notizia. Era un immenso artista e un grande amico, espressione alta e genuina della nostra Sicilia". Carlo Verdone parla di "un dolore immenso". "Non è stato solo un grande sperimentatore coraggioso fin dagli inizi della sua carriera, ma con il tempo si è sempre di più avvicinato ad una dimensione mistica, più vicina all’oriente che non all’occidente. Ammirevole e commovente il suo concerto in Iraq, con un’orchestra spesso priva di alcune corde agli archi e strumenti senza manutenzione. Fu splendido e significativo. Mite, pacato, solitario lo conobbi nel 1991. E mi colpì molto questa sua dimensione ascetica mai severa e triste. Anzi serena. Ognuno ha il suo album preferito e il suo brano del cuore: per me " La Voce del Padrone" e " La Cura" sono i suoi più alti vertici. Che possa riposare in pace. Quella pace che lui aveva trovato dentro di sé".

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