Il «dibattito non ideologico» auspicato dal ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini dovrebbe essere avviato in settimana, visto che la relazione del Gruppo di lavoro sul collegamento stabile nello Stretto è già agli atti delle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. In tempi brevi, dopo il confronto parlamentare, si attende che il premier Draghi e il suo Governo sciolgano, una volta per tutte, il nodo relativo al Ponte.
Che si debba fare, lo hanno “suggerito” gli esperti. Che ci sia un’incertezza sul Ponte a una o a tre campate, lo dicono le cronache degli ultimi giorni. Che non ci sia altra strada possibile che ripartire da quello che c’è (l’unico progetto definitivo riguarda il Ponte a una campata), lo dicono altri esperti e soprattutto il buon senso.
Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari regionali, in una interessante intervista rilasciata a “Repubblica” afferma alcune cose importanti, che riguardano Messina e lo Stretto. Intanto, l’ineludibile passaggio sulla svolta storica, compiuta in questi giorni, sul fronte del risanamento delle aree degradate di Messina: «Ho visto con i miei occhi le baraccopoli. Grazie al Governo Draghi, con la ministra Mara Carfagna e le parlamentari Matilde Siracusano e Stefania Prestigiacomo, finalmente verrà superata una situazione insostenibile per ottomila persone che da decenni vivono in condizioni inumane. Quello raggiunto è davvero un risultato storico».
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