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Taormina accoglie i visitatori dopo la crisi soffocante

Riaprono gli hotel a 5 stelle, compreso il San Domenico. Schuler: «Il vero banco di prova in autunno»

Taormina

«La pandemia non è finita e non bisogna commettere l’errore di fare i conti senza l’oste ma, nella consapevolezza che ci sarà ancora da lottare e pazientare, Taormina sta avviando la sua ripartenza con grande determinazione e con la volontà di riprendersi il ruolo di una delle capitali internazionali del turismo». Lo ha dichiarato il presidente dell’Associazione albergatori Taormina Gerardo Schuler, che così spinge la Perla dello Ionio verso l’avvio di una stagione turistica che gli operatori economici e tutti i cittadini si augurano possa essere un primo momento di svolta per allontanare la “zavorra” di un interminabile anno di crisi.

«Ci aspetta una estate all’insegna del turismo di prossimità e nella quale a giugno e sino a metà luglio si registrerà quasi certamente un assalto “mordi e fuggi” nei fine settimana, poi invece ad agosto inizieranno i soggiorni lunghi, con l’arrivo dei turisti da altre regioni d’Italia e magari anche da qualche Paese straniero. La clientela e i movimenti seguiranno l’evoluzione dell’emergenza sanitaria ma le vaccinazioni potranno aiutare a migliorare sempre di più la situazione. Lo scorso anno, abbiamo avuto una clientela di giovanissimi, quest’estate ci aspettiamo, invece, anche una clientela di età media, che sapendo di essere vaccinata avrà più coraggio e tornerà a viaggiare».

Nel frattempo, un segnale sta arrivando dalla riapertura in corso degli hotel 5 stelle: «Gli hotel di lusso – spiega il presidente dell’Associazione – stanno riaprendo tutti e da questa coraggiosa decisione parte un segnale forte alla città e al mondo. Stanno lavorando con pochissimi clienti per il periodo di maggio e giugno ma con una grande voglia di ripartire. È la riprova che gli albergatori ci stanno mettendo il cuore oltre i numeri. L’arrivo poi di un colosso Four Seasons (che gestirà il “San Domenico”, prossimo a riaprire dopo 4 anni di chiusura per lavori), porterà a Taormina altri turisti di alto livello, con una clientela fidelizzata che non sarà una presenza antagonista agli altri.

Taormina vive soprattutto di turismo straniero, con un territorio che nel 2019 aveva registrato l’85% dei flussi proprio con i vacanzieri provenienti dall'estero. Poi un 2020 da incubo: «I primi stranieri li rivedremo qui a partire da agosto, qualcuno ma comunque pochi già a luglio. Saranno i mesi di settembre e ottobre quelli in cui si vedrà la vera differenza con lo scorso anno, in quella fase torneranno i nordeuropei e anche gli americani».

La convinzione degli operatori economici a Taormina è che l’autunno potrà rappresentare il momento del cambio di passo. «C’è qualche avvisaglia incoraggiante di prenotazioni per novembre – evidenzia Schuler – e questo ci fa pensare che ci siano i presupposti per allungare la stagione. Risultano anche delle prenotazioni di turisti tedeschi sempre per novembre. Noi siamo pronti, tutti, a fare ciascuno la propria parte, collaborando con il Comune e forti di un’unità di intenti e una armonia ritrovata tra tutte le associazioni locali. Ora anche la Regione deve entrare in gioco e aiutarci».

Taormina ha chiuso il 2020 con un crollo del 72% nelle presenze ed è passata da 1 milione e 100 presenze (2019) a poco più di 300mila (2020). Gli albergatori ora sperano in una inversione di tendenza: «Qualcosa in più la avremo quest’anno, ma sarà il 2020 l’anno in cui probabilmente inizierà la vera ripresa del turismo. Il banco di prova per comprendere lo scenario, intanto, sarà l'autunno».

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