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Messina, il dramma di Stella e quella "luce" dietro la mascherina

Fra «corsie fantasma, medici spaventati e una solitudine surreale che sembrava avvolgere ogni cosa» Stella ha dovuto affrontare una dura terapia, un'esperienza straordinaria seppur dolorosa che ha deciso di raccontare in un libro

Un dramma nel dramma, due realtà parallele con una matrice comune - il male - e l'incognita indefinita di un finale aperto intriso di timori ma anche di tanta speranza. Quella di Stella Barone, 57 anni, è la storia di una donna che scopre di avere il cancro negli stessi giorni in cui il mondo si accinge a vivere una pandemia che avrebbe ucciso più di tre milioni di persone in tutto il mondo, cambiandone per sempre il destino.

Una malattia scoperta per caso, così come “per caso” dalla Cina quel microscopico virus era giunto anche in Italia: era il 18 febbraio 2020 quando a Codogno veniva identificato il primo paziente affetto da Covid-19; negli stessi giorni a Stella diagnosticano un melanoma al terzo stadio. Tante visite specialistiche, esami vari e tre interventi: iniziava così il 26 febbraio, mercoledì delle Ceneri, la prima parte di un lungo calvario che sarebbe durato 40 giorni, l'intera Quaresima; per Stella, donna di fede, era stata l'ennesima “Dioincidenza” della sua vita.

«All'inizio ero così stordita da quella scoperta che non riuscivo a rendermi conto di quanto realmente stesse accadendo nel mondo; solo a distanza di mesi capii di vivere un dramma nel dramma», racconta, ripercorrendo i momenti salienti in ospedale fra «corsie fantasma, medici spaventati e una solitudine surreale che sembrava avvolgere ogni cosa». Nonostante le cure della famiglia - il marito Lorenzo anestesista, i figli Francesco (anche lui medico radiologo), Gabriele e il piccolo Emanuele - aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei.

Il giorno prima del secondo intervento chiese al cappellano dell'ospedale Papardo, padre Franco Gullo, il sacramento dell'unzione e l'Eucarestia: fu in quel preciso istante che la donna intravide «la luce oltre la mascherina». I mesi successivi sono stati segnati da terapie così forti da lasciare «cicatrici sul corpo e nell'anima» di Stella; un'esperienza straordinaria seppur dolorosa che ha deciso di raccontare in un libro, «per condividere un segno di speranza con quanti vivono la stessa situazione».

“Una luce dietro la mascherina. Storia di una scoperta al tempo del Coronavirus” uscirà dopo l'estate e il ricavato sarà devoluto all'Asso, l'Associazione per il sostegno oncologico presieduta dal prof. Vincenzo Adamo che assieme alla sua equipe l'ha seguita amorevolmente. «In questo momento il tumore non c'è più ma non vuol dire che io sia guarita», ha detto Stella; nella vita per lei nulla avviene per caso, ma tutto è permesso affinché l'uomo possa fermarsi a riflettere su cosa conti davvero. «Non sappiamo per quanto tempo ancora dovremo convivere con il virus, né so come finirà a me», ha concluso, certa che «l'ultima Parola spetti a Dio!».

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