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"Messina ha 72 torrenti, ma da risorse li abbiamo trasformati in discariche"

Il procuratore aggiunto Rosa Raffa coordina il gruppo di lavoro che si occupa di abusivismo edilizio e tutela ambientale

Cosa si sta facendo in città contro l’abusivismo edilizio e la devastazione del territorio? Ne parliamo con il procuratore aggiunto Rosa Raffa, che nella Procura retta da Maurizio De Lucia coordina il gruppo di lavoro che da anni si occupa di questi aspetti. Ma le tematiche che abbiamo voluto affrontare con il magistrato sono più ampie, non solo di carattere prettamente penale. Anche per stimolare un dibattito, e nuovi interventi, con tutti gli enti e le agenzie del territorio che sono interessati a questi temi.
Che tipo di città è Messina con la sua provincia dal punto di vista geografico, per come emerge dalle indagini e dagli accertamenti di questi anni?
«La morfologia del territorio della provincia di Messina ha carattere prevalentemente montuoso. Nel versante ionico, e nel territorio della città sono presenti strette lingue di terra interrotte da repentini strapiombi sul mare delle propaggini montuose. L’andamento delle vie fluviali è piuttosto irregolare e con pendenze elevate tali da favorire uno stato di dissesto lungo i versanti. La città è attraversata da 72 torrenti che con le tecnologie disponibili in astratto sarebbero una risorsa per il territorio e l’ecosistema: manterrebbero il ciclo dell’acqua, la sussistenza di habitat e biodiversità, il ripascimento delle spiagge».
Credo che stia introducendo un “però” a questo ragionamento...
«Sì, è così... lo sviluppo urbanistico disordinato e l’incuria hanno invece portato all’occupazione degli alvei, con veri e propri complessi di edifici, o all’ostruzione dei torrenti divenuti discariche, con gravissimi rischi di esondazione».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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