Adesso è il momento dei cinquantenni. La Sicilia, una volta tanto ha fatto da apripista, ed è partita con quattro giorni d’anticipo rispetto al resto d’Italia nelle prenotazioni della nuova fascia d’età. Le prime vaccinazioni, con qualche eccezione, sono previste per il 13 maggio, fra una settimana, ma intanto da ieri sul sito costruiresalute.it è comparsa l’icona attraverso la quale è possibile ottenere un appuntamento per la somministrazione. La procedura è semplice. Basta avere a portata di mano la tessera sanitaria e inserire il numero della card che si trova sul retro e il codice fiscale. Ieri sera, anche se la procedura di prenotazione era aperta già nel corso della mattinata, non erano ancora disponibili alcuni centri vaccinali che giovedì prossimo dovrebbero essere aperti, la scelta di appuntamenti era piuttosto vasta. Possono prenotarsi per le vaccinazioni nella fascia 50-59 anni i nati dal 1962 al 1971, compreso. Lo stesso provvedimento del presidente Nello Musumeci dispone, per questa fascia di persone ultracinquantenni che non abbiano patologie, l’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Un tentativo, questo della Regione, di svuotare le celle frigorifere dalla montagna di vaccini anglo svedesi che si è formata in questi ultimi 50 giorni. Secondo l’ultima stima ci sarebbero, solo sull’Isola, 250.000 dosi inutilizzate e questo per la diffidenza che è emersa dopo diversi casi sospetti di morte per trombosi, qualche giorno dopo l’inoculazione. La domanda è se questa palpabile ritrosia nei confronti di AstraZeneca possa essersi rarefatta o se invece è ancora forte la paura dei messinesi, dei siciliani. Musumeci, cogliendo l’indicazione del generale Figliuolo, commissario nazionale per l’emergenza Covid, ha “sdoganato” l’AstraZeneca per gli under 60. Il balletto sulle fasce d’età per le quali questo prodotto è ammesso, o poi consigliato, è stato un altro motivo di scetticismo della popolazione. Riprova ne sia che in provincia, per la fascia d’età “principe”, dai 60 ai 79 anni, a cui è destinato l’AstraZeneca, mancano all’appello due terzi dei cittadini dell’intera provincia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina