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Messina, lesioni all'intestino dopo un intervento: condannati 4 medici del Papardo

L’odissea di una paziente operata nel 2012 al Papardo per un fibroma all’utero

L'ospedale Papardo di Messina

Si è concluso nel pomeriggio di ieri con quattro condanne il processo per lesioni colpose ai quattro medici dell’ospedale Papardo che ebbero in cura in più fasi nel 2012 una paziente 61enne, operata in prima battuta per un fibroma all’utero e poi vittima di un lungo calvario ospedaliero. Si tratta dell’allora primario del reparto di Ginecologia Francesco Abate e dei medici Fausto Catania e Irene Spadaro, dello stesso reparto, e del chirurgo dello stesso ospedale Nino Gullà (le qualifiche si riferiscono all’epoca dei fatti). I medici sono stati assistiti dagli avvocati Francesco Suria, Mario Galluppi, Natale Bonfiglio e Carmelo Raspaolo.

Il giudice monocratico della seconda sezione penale del tribunale Giovani Grasso ha condannato a 4 mesi Abate e a 2 mesi gli altri tre, accordando a tutti la sospensione condizionale della pena. Il giudice ha poi disposto anche una “provvisionale” di 15.000 euro a favore della parte civile, la donna che subì le lesioni, che è stata rappresentata nel processo dall’avvocato Bonni Candido, pagamento disposto a carico di tutti i medici in solido. La vicenda, raccontata in una lunga e dettagliata denuncia che a suo tempo fu presentata dal legale della donna, è molto complessa. «La mattina dell’8 marzo 2012 mentre mi trovavo in bagno ho visto uscire feci dalla vagina e mi sono conseguentemente fatta accompagnare d’urgenza in ospedale, dove all’esito di un’ecografia e di una risonanza magnetica, è emersa una perforazione dell’intestino ed il prolasso del sigma della vagina».

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