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I matrimoni “combinati” con stranieri a Messina. L’accusa ha chiesto nove condanne

In udienza preliminare i giudizi abbreviati dell’operazione “Zifaf”

Nove condanne, tutte piuttosto dure. Ecco la requisitoria dell’accusa, il pm Rosanna Casabona, all’udienza preliminare per i nove giudizi abbreviati dell’operazione “Zifaf”. È l’inchiesta condotta dalla Distrettuale antimafia e dal Gico della Guardia di Finanza, che nel dicembre scorso dopo mesi di accertamenti ha permesso di far luce su un consolidato sistema illegale per l’organizzazione di falsi matrimoni tra italiani e stranieri, con marocchini, algerini e tunisini. I riti avevano lo scopo di far conseguire la carta di soggiorno per motivi di famiglia, essenziale per l’ingresso e la permanenza in Italia, oppure per “sanare” la posizione degli extracomunitari che avevano subito decreti di espulsione dall’Italia. Il pm Casabona, che ha ricostruito l’intera vicenda, spiegando che la Procura ritiene sussistenti tutte le accuse a carico degli imputati, ha formulato nove richieste di condanna: Angela Augliera, 5 anni e 4 mesi di reclusione; Laura Bonaccorso, 4 anni e 4 mesi; Abderrahim Cherkaoui alias “Abramo”, 6 anni e 8 mesi; Abderrahim El Asri alias “Samir”, 10 anni; El Habib El Asri, 4 anni e 4 mesi; Yassine Errouihaq, 6 anni e 8 mesi; Angela Oliveri, 3 anni e 4 mesi; Oussama Soussi Kaid, 4 anni e 8 mesi; Alessandro Tricomi, 4 anni e 8 mesi.

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