«Ormai ci ho fatto il callo: è da oltre 40 anni che combatto, in perfetta solitudine, in difesa delle testimonianze della nostra Storia e della nostra Cultura. Molte sono riuscito a salvarle dalla demolizione e dal trafugamento, come il palazzo ottocentesco all’inizio di via Martino-piazza Padre di Francia destinato ad essere raso al suolo ed oggi egregiamente restaurato e abitato, e, lo splendido portale settecentesco dell’originaria Chiesa Madre di San Nicola a Zafferia, pronto per essere asportato. Adesso tocca all’Ex “Irrera Mare” per il quale una scellerata proposta ne vuole la demolizione». Nino Principato, cultore di storia patria e componente del Cda dell’Ente Teatro, non ci sta: «L’Irrera Mare di Vincenzo Pantano è vincolato ope legis perché edificio di proprietà pubblica il cui autore non è più vivente e la cui esecuzione risale ad oltre 70 anni e di cui si sta interessando la Soprintendenza ai Beni culturali per effettuarne la verifica di conferma del vincolo di tutela. In un mio precedente intervento ne ho messo in luce alcuni dei tantissimi pregi architettonici; adesso, contro l’insensato scippo di questa importante testimonianza della storia di Messina, avanzo la mia proposta: perché non farne un Museo del Cinema?». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina