Un fulmine a ciel sereno si è abbattuto sul centro socio riabilitativo per disabili gravi del Don Orione. Dal primo aprile, data di scadenza dell'ultimo protocollo d'intesa siglato nel 2018, a gestire il delicato servizio sarà la Messina Social City e non più la cooperativa Faro 85 che svolge questa attività da oltre un trentennio. La comunicazione è stata data alla provincia religiosa nel corso di una riunione che si è svolta ieri all'Asp alla presenza anche del Comune. Sulla drastica decisione sono intervenuti stasera i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, che raccolgono la rabbia e la preoccupazione dei lavoratori della Cooperativa Faro ’85 dopo la comunicazione dell’Amministrazione comunale. «Contestiamo tutto – sostengono i rappresentanti sindacali – dalla decisione di non continuare il servizio, alle modalità di comunicazione della interruzione del protocollo d’intesa avvenuta questa mattina, due giorni prima della scadenza con una lettera consegnata alle nostre Rsu». «Si crea – spiegano ancora – una gravissima crisi occupazionale e sociale per almeno una novantina di lavoratori che, anche in periodo di emergenza Covid della struttura, hanno lavorato al massimo e con grandi sacrifici personali e familiari, isolandosi all’interno del Don Orione, per non interrompere le terapie e l’assistenza ai disabili ed agli anziani». Cgil, Cisl e Uil chiedono l’apertura di un immediato tavolo di confronto tra Asp, Comune, Don Orione, Cooperativa Faro ’85 e sindacati per trovare una soluzione che non penalizzi lavoratori, pazienti ed ospiti della struttura. Marina Bottari