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Messina, maestra in coma. Inchiesta della Procura per capire legame con Astrazeneca

E' stata aperta un'inchiesta in Procura sul caso della docente 55enne ricoverata d'urgenza al Policlinico di Messina a causa di una emorragia cerebrale. La donna era stata sottoposta al vaccino Astrazeneca l'11 marzo. Nei giorni successivi, dopo la febbre alta e una persistente cefalea, da analisi effettuate erano emerse la presenza di una trombosi e una grave trombocitopenia. Un quadro clinico ulteriormente aggravato dai controlli effettuati dopo il ricovero in ospedale. La donna ha già subito un lungo intervento chirurgico.
I familiari, che sono assistiti dal legale di fiducia, l’avvocato Daniela Agnello, e il medico di famiglia, sono stati sentiti dalla Polizia come "persone informate sui fatti". Intanto la 55enne è sempre in coma e non sono attualmente visibili miglioramenti. L’avvocato Agnello in una nota "evidenzia che dal punto di vista temporale esiste una correlazione diretta tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dei sintomi con l’aggravamento repentino del quadro clinico".

La Procura di Messina sta gestendo in questi giorni anche un altro fascicolo in cui si ipotizza l’omicidio colposo, sulla morte di Davide Villa, il 50enne agente della Squadra mobile di Catania, deceduto 12 giorni dopo l'inoculazione del vaccino AstraZeneca. Al poliziotto è stata somministrata una dose proveniente dallo stesso lotto di cui nei giorni scorsi l’Aifa aveva deciso accertamenti.

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