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Il turismo a Taormina è a fatturato zero, l’Aipt: tanti non ripartono

L’assenza di dati certi, la beffa di canoni e tasse

«La stagione turistica in questo momento ci sembra una chimera. Siamo ormai da un anno al fatturato zero e non si intravede nessuna soluzione e soprattutto ad oggi non c'è nessuna programmazione delle riaperture. Così molte attività non riusciranno a ripartire». Il monito arriva dal presidente dell'Associazione Imprenditori per Taormina (Aipt), Carmelo Pintaudi che esprime forte preoccupazione per lo stato delle cose nella capitale del turismo siciliano in vista della stagione turistica mentre la pandemia non è finita e permane molta incertezza sui prossimi mesi. «Ravvisiamo una situazione di stallo totale – afferma Pintaudi – Abbiamo bisogno di programmare, non si può pensare che da un giorno all'altro passeremo dalle chiusure alla normalità. Bar, ristoranti negozi, non vengono tutelati e non ci si rende conto che il commercio e la ristorazione sono in ginocchio. I ristori sono stati sinora delle mance e rimane irrisolta la problematica degli affitti». Già da tempo Aipt evidenzia il problema del caro affitti che permane a Taormina, dove nonostante la crisi, solo in pochi casi c'è stata una riduzione dei canoni. Un'emergenza nell'emergenza in un territorio dove, a dispetto dello "tsunami" innescato dall'emergenza sanitaria, per chi ha un'attività rimangono compresi in qualche attività persino tra i 12 e i 18 mila euro al mese. «Vorremmo affrontare il problema con i proprietari e provare a cercare una soluzione condivisa, è evidente che questa calamità non può colpire solo noi - rimarca Pintaudi -. Oltre all'affitto, abbiamo ulteriori costi da sostenere nonostante non fatturiamo nulla. E tra l'altro ora potrebbe arrivare la stangata della Tari.

L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Messina

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