«Ma perché? Noi contiamo qualcosa?». Tra i tanti commenti arrivati sulle pagine social del nostro giornale, questo è l’interrogativo che più ci ha colpito. Descrive ovviamente lo stato d’animo di chi è abituato alla disillusione, di chi non crede che le cose possano cambiare e che i cittadini abbiano voce in capitolo. Noi crediamo che i dibattiti servano, soprattutto quando i temi riguardano il presente e il futuro di Messina, di luoghi così unici da caratterizzare parte dell’identità della nostra città. E la cittadella fieristica, così come le altre porzioni rilevanti di affaccio a mare, è uno di questi. Non sappiamo se questo coro di voci (al 99% contrario alla ricostruzione di qualsiasi edificio sulle macerie del vecchio teatro in Fiera) alla fine contribuirà a cambiare le decisioni del soggetto titolare delle aree, e dell’appalto in corso (l’Autorità di sistema portuale) ma sicuramente vale la pena far sentire la propria voce, trovare in qualche modo occasioni per essere “agorà”, prendendo di buono quello che può esserci sui social, non solo le faide, gli insulti, l’odio che troppo spesso sommerge tutto e, quello sì, spegne ogni voce, rendendola totalmente inutile. Ed ecco una carrellata di pareri e di opinioni, le vostre, su un argomento che continua a far discutere e ad appassionare i messinesi (e non siamo assolutamente d’accordo con chi sprezzantemente dice, “vi siete accorti solo ora che c’è il mare oltre la Fiera”: è un modo per dire, fatevi i fatti vostri...). L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Messina