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Messina, il rettore Cuzzocrea: “Non esiste farmaco senza effetti collaterali. Vacciniamoci”

Intervista al rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea. Che da farmacologo spiega il “caso AstraZeneca”

Chiarezza. È il “vaccino” più efficace, anche quando si parla, appunto, di vaccini. Salvatore Cuzzocrea non è solo il rettore dell’Università di Messina, è un farmacologo e i vaccini, i farmaci in genere e gli effetti collaterali li studia da sempre. «Quando il vaccino di AstraZeneca è stato sospeso in via precauzionale – ci spiega –, sono stati valutati tutti i dati scientifici sul rischio trombotico ed è emerso che il numero di eventi complessi tra i vaccinati non è superiore a quelli registrati nella popolazione generale».

In particolare in Germania, spiega il rettore, «il Paul Ehrlich Institut ha avuto segnalazione di 7 casi di trombosi cerebrale del seno venoso associata a trombocitopenia, avvenuti poco dopo la vaccinazione. Parliamo però di eventi estremamente rari, dal punto di vista farmacologico, in questo caso 7 su 1,7 milioni di somministrazioni». In altri termini, «il rapporto tra il numero dei vaccinati e il numero dei soggetti a rischio non è affatto elevato, per questo è stata nuovamente autorizzato la somministrazione di AstraZeneca».
Cuzzocrea cita un altro studio, effettuato dalla Siset (Società italiana per lo studio emostasi e trombosi): «Al 10 marzo sono stati rilevati 30 casi di eventi trombotici su 5 milioni di soggetti vaccinati con AstraZeneca. Un numero sovrapponibile a quello dell’anno precedente, quando però non c’erano né il Covid né il vaccino». Questo significa, sottolinea il rettore, «che non si può dire scientificamente che c’è un aumento delle trombosi con i vaccini. Anzi, è dimostrato che è proprio il Covid, invece, ad incrementare gli eventi coagulativi», da qui le terapie con eparina e cortisone che vengono sempre più spesso adottate.
«Il consiglio che si può dare sulla vaccinazione – continua Cuzzocrea – è questo: chi soffre di disturbi di coagulazione dovrebbe concordare col proprio medico se saltare la dose di anticoagulante o se fare una terapia specifica. Se invece qualcuno ha avuto eventi trombotici importanti nella propria storia clinica, sa già che su indicazione del ministero della Salute avrà diritto ad un altro vaccino».
Ma il concetto di fondo è un altro: «Non esiste un farmaco senza effetti collaterali. Se prendi un’aspirina e sei in perfetta salute, può succedere di avere un’ulcera. Chi ha avuto un infarto e segue una terapia con cardioaspirina, ha meno probabilità di avere un altro infarto, ma può incorrere in un’emorragia. Il punto è che, rifacendoci ai numeri del 10 marzo, col vaccino salvi 5 milioni di persone. Voglio ricordare che in un anno in Italia ci sono state più di 100 mila vittime per Covid. Sono 100 mila su 60 milioni di abitanti. Questo vuol dire che se non faccio il vaccino potrei essere uno di quei 100 mila. Faccia lei le proporzioni rispetto ai 30 su 5 milioni...».

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