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Ecco il compromesso: c’è lo Stretto di Messina nel Piano nazionale

Seppur con una soluzione di compromesso, la Commissione Trasporti ha esitato il suo parere sul Pnrr

Lo stretto di Messina

È come per la Tav. Un fronte variegato di favorevoli, i 5Stelle contrari. Poi, lì, in Piemonte, su input del ministro Di Maio, la battaglia ideale è sfociata in un “onorevole compromesso”. Perché, alla fine, sventrare le Alpi è molto meno impattante (?) che costruire il Ponte sullo Stretto. Anche l’ecologismo prende colori diversi a seconda se riguarda il Nord o il Sud d’Italia. Ed è un compromesso, pur di tutt’altra natura, quello che si è raggiunto ieri nella Commissione Trasporti della Camera, chiamata a esprimere il parere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un compromesso per il quale ognuno ritiene di aver vinto o semplicemente di aver portato acqua al suo mulino. La (apparentemente ampia) maggioranza a sostegno del governo Draghi ha rischiato di non avere i numeri, martedì sera, al momento del voto sul Pnrr, da qui la decisione del rinvio alle 24 ore successive. A quel punto, si è scelto di inserire nel testo allegato al Piano un paragrafo nel quale si chiede alla Commissione ministeriale, insediata dall'ex ministra dei Trasporti Paola De Micheli, di esprimersi nell'immediato in merito al collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, inserendo come possibili scenari il Ponte o, in alternativa, il Tunnel nello Stretto, in modo da consentire al Governo di prendere una decisione prima della trasmissione del Pnrr all'Europa.

Parlano i tecnici

Se si parla di tecnici ai quali sarebbe demandata la scelta su quale opera è la più idonea per il collegamento stabile nello Stretto, come ignorare il parere dell’ingegnere Fabio Brancaleoni, docente alla Sapienza di Roma, uno dei maggiori strutturisti europei, che h collaborato con Sir William Brown, padre del profilo alare nei Ponti a grande luce? «Se l’attraversamento dello Stretto – afferma – deve essere realizzato nei prossimi anni la soluzione è e rimane quella del Ponte sospeso a campata unica di 3300 m di luce, del quale esiste un progetto definitivo sviluppabile in esecutivo e in costruzione in tempi brevi. Tutte le alternative vanno dall’improponibile all’incerto, richiedono studi e indagini ancora lunghe o lunghissime, con costi da analoghi a molto superiori rispetto a quelli del Ponte a campata unica».

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