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Messina, ridotta a 2 anni la condanna all'ex consigliere Curcio

I reati contestati dall'accusa nel 2013 erano in origine corruzione e falso

Francesco Curcio

Si riduce in appello da 4 anni e mezzo a 2 anni di reclusione la condanna a carico dell'ex consigliere comunale di Messina Francesco Curcio, nel processo sulle concessioni edilizie comunali in aree protette, denominato "Via facile" sulle procedure di valutazione e pareri della Via, la valutazione di impatto ambientale nell'ambito dell'attività amministrativa di Palazzo Zanca. I reati contestati dall'accusa nel 2013 erano in origine corruzione e falso. Oltre a Curcio nel processo d'appello sono dati condannati anche Luca D'Amico e il dipendente comunale Biagio Restuccia a un anno e sei mesi (pena sospesa). Assolto invece Luigi Ristagno con la formula "perché il fatto non sussiste". Si sono registrate anche assoluzioni parziali. La corte ha dichiarato inammissibile l'appello della Procura generale. Per gli altri imputati, Giuseppe Bonaccorso, Roberta Curcio, Antonino Scimone e Aurelio Arcoraci, i giudici hanno deciso prescrizioni totali (Roberta Curcio, Arcoraci, Bonaccorsi e Scimone) e conferme della sentenza di primo grado, anche con esclusioni di alcune aggravanti.

Nell'aprile del 2019 era stata la seconda sezione penale a decidere la sentenza di primo grado. Ecco il dettaglio dell'epoca: 2 anni e 7 mesi per Roberta Curcio, 2 anni per l’imprenditore Aurelio Arcoraci, Giuseppe Bonaccorso e Antonino Scimone; 3 anni e 2 mesi al dipendente Comunale Biagio Restuccia e Luca D’Amico, 3 anni a Luigi Ristagno. Furono assolti per non aver commesso il fatto Enzo Pinnizzotto e Placido Accolla (da tre capi d'imputazione ciascuno).

A dare il via agli accertamenti erano state le dichiarazioni dell’agronomo Saverio Tignino che nel gennaio 2012, lasciati gli incarichi al Comune, aveva denunciato anomalie negli iter di molti progetti edilizi.

Collegio difensivo per l'intera vicenda processuale composto dagli avvocati Gianluca Gullotta, Carmelo Vinci, Marcello Scurria, Isabella Barone, Nunzio Rosso, Carlo Zappalà, Pinuccio Calabrò, Cinzia Picciolo, Enzo Grosso e Roberto Materia.

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