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Messina, sta bene il ragazzo risultato positivo alla variante nigeriana. Parlano Pollicino e Mancuso

Il Policlinico di Messina

Sta bene il ragazzo della Guinea risultato positivo alla variante nigeriana del Covid 19. La variante è stata individuata nel laboratorio di diagnostica del Policlinico universitario di Messina diretto dalla professoressa Teresa Pollicino che insieme al professore Giuseppe Mancuso lo dirige. «Rispetto alla variante inglese - spiega all’AGI la professoressa Pollicino - quella nigeriana presenta mutazioni diverse, ne presenta anche di più e quindi è una variante di tipo diverso. Le varianti si distinguono per mutazioni nel genoma e ognuna ha mutazioni diverse, si può dire che la variante nigeriana ne presenta tante».

Sottolinea che ancora non si conosce molto sulla sua eventuale aggressività: «Mentre quella inglese si è diffusa da tempo nella popolazione e già possiamo dare delle indicazioni - spiega - queste sono più rare, sono emerse nel continente africano e da noi ci sono ancora poche segnalazioni per cui conosciamo poco la loro possibile aggressività, le poche indicazioni presenti indicherebbero che non è più insidiosa di altre dal punto di vista genetico ma ripeto, sono varianti ancora poco studiate, sia quella nigeriana che quella sudafricana come quella brasiliana, sono sotto osservazione da parte degli organi competenti».

Ricorda che gli studi sono ancora sperimentali: «Per questo i casi che si individuano devono essere strettamente sorvegliati e si devono prendere le giuste misure di prevenzione e sorveglianza affinché queste varianti non si diffondano nella popolazione proprio per questo perché non si conosce ancora il loro comportamento nei confronti delle terapie e dei vaccini quindi devono essere isolate e bisogna monitorarle». Il ragazzo sta bene, prosegue, «è originario della Guinea, quindi si suppone che la variante l’abbia portata con sè e non l’abbia contratta qui in Sicilia. Stiamo studiando il tampone che poi sarà mandato all’Istituto superiore di sanità come usiamo sempre fare con i tamponi, tra gli altri manderemo anche il suo per una migliore definizione del caso, stiamo studiando l’intero genoma per caratterizzarlo ancora meglio. Ci sono delle eccellenze al Policlinico ed è giusto che si impegnano in questo momento».

Per il direttore sanitario del Policlinico, Antonino Levita, la scoperta della variante nigeriana, la prima volta in Sicilia, «conferma l’impegno del Policlinico nell’ambito della lotta al Covid-19. Il Policlinico ha rappresentato la risposta ospedaliera più cospicua sia per posti letto di degenza ordinaria e terapia intensiva, che per i laboratori Covid, per tamponi e individuazione delle varianti e sta contribuendo al piano vaccinale». Il Policlinico ha già vaccinato tutto il personale «e sta dando una mano per gli over 80 oltre che alla vaccinazione del personale universitario con AstraZeneca integrando così attività dell’Asp».

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