Qualsiasi passo fin qui compiuto ha visto protagoniste tutte le istituzioni cittadine e si proseguirà su questa scia. Con un concorso di progettazione a medio-lungo termine, ma anche con un’idea di più immediata realizzazione: l’abbattimento delle “barriere” che oggi delimitano l’ex quartiere fieristico, creando un ideale proseguimento della passeggiata a mare. Sono questi alcuni dei punti chiave affrontati dal presidente dell’Autorità di sistema portuale, Mario Mega, nel corso della seduta della commissione Urbanistica dedicata al waterfront e al dibattito che si è aperto in città dopo l’abbattimento dell’ex teatro in Fiera. «Il piano operativo triennale – ha sottolineato Mega – è stato approvato dal comitato di gestione all’unanimità, con una strategia condivisa da tutti. Non abbiamo fatto un blitz, stiamo operando con l’intesa di tutte le istituzioni rappresentate nel comitato di gestione. Mi si chiede un atto di coraggio? Sarebbe un ammutinamento. Io voglio capire cosa vuole la città di Messina, sono un soggetto di attuatore e mi atterrò alle indicazioni che arriveranno dalla città. La mia idea è: un grande parco lineare, un parco pubblico, con aree a verde, per lo sport, per la passeggiata, piste ciclabili, che consentono di vivere l’affaccio a mare; e un’area diportistica, per la fruizione commerciale di quell’area, che ci consentirebbe di avere il parco senza costi a carico dell’Autorità o del Comune in termini di pulizia, custodia, illuminazione, manutenzione. Il tutto attraverso un concorso di progettazione verrà definito insieme all’Amministrazione, perché queste sono le regole».
Interventi... in corsa
Mega si è detto pronto a intervenire in corsa, «facendo proseguire la passeggiata a mare all’interno dell’ex quartiere fieristico, abbattendo la cancellata. Siamo pronti ad avviarne la progettazione, mentre si realizzano gli altri cantieri, perché si possa arrivare nel giro di uno-due anni ad aprire questa porzione di waterfront alla città». L’assessore all’Urbanistica, Salvatore Mondello, ribadisce l’importanza di una «totale sinergia con l’Autorità di sistema portuale», sottolineando però che «il waterfront va dal porto di Tremestieri all’Annunziata, senza soluzione di continuità, con una particolare attenzione ai punti di snodo», e che «nel ragionare sull’affaccio a mare non si può prescindere da ciò che succede dietro l’affaccio a mare, e qui interviene il Piano regolatore generale. Non può esserci dualismo porto-città. L’Amministrazione, in continuità con quanto ha sempre rappresentato, lavora insieme all’Autorità di sistema».