Non accenna a placarsi lo scontro dialettico innescatosi con la Procura di Patti dopo l’esame da parte del nuovo pool di esperti nominati dalla famiglia Mondello, con l’esecuzione nei giorni scorsi di alcuni rilievi fotografici sul cadavere di Viviana Parisi e sui resti del figlioletto Gioele. Poi il sopralluogo della stessa equipe nelle campagne di contrada Sorba a Caronia. Il Procuratore Angelo Cavallo, già all’indomani delle verifiche sui luoghi del ritrovamento dei corpi di mamma e figlio, aveva replicato alle considerazioni dei nuovi consulenti della famiglia, con a capo il criminologo Carmelo Lavorino e il medico legale Antonio Della Valle. Sotto i riflettori l’ipotesi di “messinscena” e “depistaggi” rispetto a scenari che, a loro giudizio, condurrebbero all’ipotesi di omicidio. Adesso il magistrato interviene a chiarire sul mancato permesso all’esecuzione di analisi più dettagliate, contestato dai legali della famiglia, avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello, in particolare quello con un laser scanner tridimensionale. «Non ci sono arrivate richieste per questo esame specifico con il laser da parte della difesa del signor Mondello, altrimenti l’avremmo autorizzato come per gli altri esami», spiega il procuratore Cavallo.
«Abbiamo sempre autorizzato – ha aggiunto – la dottoressa Giuseppina Certo, la precedente consulente della famiglia, a partecipare a tutti gli esami che si sono svolti sui corpi della signora e sui resti del piccolo e ai sopralluoghi nell’area del ritrovamento. Ora loro hanno cambiato consulente e non si possono ripetere tutti gli esami fatti in precedenza. Nonostante ciò nel limite del possibile non ho mai negato la possibilità di effettuare esami».
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