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Messina, le difficoltà delle donne nell'esercito a 21 anni dall'apertura dei ranghi

L'invit oè stato quello di “rinunciare al preconcetto del sesso debole ed essere pronti a farsi trasportare verso orizzonti di pensiero meno ristretti”

Pomeriggio dedicato alle Donne dell’Esercito Italiano quello organizzato dall’associazione sindacale del SIAMO Esercito, con una diretta webinar “in rosa” alla quale hanno partecipato con i loro avvincenti e accorati interventi le rappresentanti del mondo sindacale del SIAMO e alcune ospiti illustri del mondo politico nazionale e anche esperte nel settore giuridico e del mondo dell’assistenzialismo sociale rivolto ai minori.
Il tema centrale, come già riportato nei giorni scorsi, è stato quello relativo alla parità di genere che, come ricordato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo discorso di presentazione alle Camere “non significa un farisaico rispetto delle quote rosa richieste dalla legge” ma deve rappresentare lo spunto per un pieno coinvolgimento del personale femminile nella mobilitazione generale di tutte le energie per il rilancio del nostro Paese. La domanda che il convegno poneva alle proprie relatrici era volta a comprendere se, a 21 anni dall’ingresso delle donne nelle Forze Armate, e nell’Esercito in particolare, l’organizzazione militare sia oggi pronta al confronto con la componente femminile.

Il convegno, moderato dalla giornalista Debora Grossi, ha visto intervenire inizialmente la vicepresidente del SIAMO Esercito, Antonella Di Gioia, che ringraziando le ospiti convenute ha introdotto il tema del convegno, invitando tutti a “rinunciare al preconcetto del sesso debole ed essere pronti a farsi trasportare verso orizzonti di pensiero meno ristretti”, elogiando, tra l’altro, la sensibilità dimostrata dagli uomini del SIAMO Esercito che, fin da subito, hanno condiviso e supportato l’iniziativa del convegno.
A seguire Cinzia Naro, segretaria regionale del SIAMO Sicilia, ha egregiamente presentato una puntuale analisi storico normativa che ha portato all’ingresso del personale femminile nelle Forze Armate, suscitando anche l’attenzione del pubblico con alcune testimonianze delle iscritte al SIAMO Esercito che sono state oggetto di discriminazione in merito al loro impiego, rispetto ai colleghi uomini. Ha in maniera emotiva riportato anche delle frasi purtroppo ricorrenti quali: “L’Esercito era migliore prima dell’ingresso di voi donne” o “la nostra squadra è la più debole perché l’unica donna ce l’abbiamo noi”, frasi che non sono retaggio culturale della Forza Armata che tanto fa per favorire la piena integrazione, ma tentativi di singoli che in maniera subdola minano tale processo. Ma Cinzia a pieno titolo rivendica “Noi donne che ce l'abbiamo fatta” non abbiamo la benché minima intenzione di farci rovinare questo sogno, coronato attraverso tanti sacrifici e tante privazioni. Nessuno ci ha regalato niente”.
L’intervento di Noemi Dell'Oro, capodipartimento Genitorialità del SIAMO, ha preliminarmente evidenziato il concetto fondamentale di coesistenza e collaborazione tra l’uomo e la donna che sottende alla frase di Virginia Woolf “Dietro un grande uomo c’è una grande donna”. Noemi ha poi parlato delle problematiche di essere madri nel mondo militare, puntando l’attenzione sugli strumenti non più adeguati ai tempi per gestire la genitorialità nell’Esercito, e sull’importanza di vedere attuate tutte quelle iniziative che potrebbero aiutare le famiglie come il progetto “Caserme Verdi” e la proposta dall’allora Ministro della Difesa Elisabetta Trenta sui ricongiungimenti familiari che sarà oggetto di ulteriore approfondimento del S.I.A.M.O. Esercito con uno studio che verrà inviato alle autorità politiche e militari, preannunciando l’invio di alcune proposte al nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, tra cui quella della richiesta di part-time su base 30 ore.

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