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Messina, il "caso Tringali" finisce al Ministero e all'Ufficio scolastico regionale

Ha avuto eco fino a Palermo e Roma il "festeggiamento" del compleanno a scuola della preside-assessore Laura Tringali

Oltre ad arroventare il clima politico, il discusso pranzo di compleanno “festeggiato” all'istituto “Antonello” dalla preside-assessora Laura Tringali, potrebbe avere altri risvolti, ovviamente interni all'ambito scolastico.

Monitorare, vigilare, contestare ed eventualmente, “punire” l'operato di un dirigente d'istituto è competenza del direttore dell'Ufficio scolastico regionale che, in prima battuta procede sollevando formalmente l'addebito all'interessato che, poi, ha 20 giorni per rispondere alle contestazioni inviando relazioni o documenti.

Acquisita la “replica” del dirigente, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale studia il caso e, successivamente, può archiviarlo o emettere un provvedimento nel caso in cui riscontri nei fatti commessi responsabilità e dolo. Si può andare dal richiamo scritto, alla sanzione con decurtazione dello stipendio, fino alla sospensione (ovviamente per fatti gravi).

A segnalare delle “falle” nell'operato dei dirigenti scolastici è, buona parte delle volte, il direttore dell'Ufficio provinciale che sottopone la questione all'attenzione del direttore regionale, dando il via all'iter descritto. Ma la segnalazione e la richiesta di adottare provvedimenti può giungere anche da altri, e più “determinanti” soggetti, ad esempio dal Ministero all'Istruzione, a seguito di una ispezione (che può essere sollecitata, ad esempio, anche attraverso interrogazioni parlamentari).

Sebbene, almeno al momento, non si registrino azioni formali né da parte dell'Ufficio scolastico provinciale guidato da Ornella Riccio, né dai deputati messinesi (sia quelli del Pd che quelli del Movimento 5 Stelle stanno, però, valutando come muoversi, forse anche in maniera congiunta), la vicenda del compleanno della preside-assessore dell'istituto “Antonello” è già finita sul tavolo del ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi attraverso una dettagliata lettera del docente messinese e giornalista Antonio Mazzeo.

Ed ha già avuto eco anche a Palermo, proprio all'Ufficio scolastico regionale guidato da Stefano Suraniti.

 

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