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La "nuova" Asp e il Comune di Messina salvano il Don Orione

Il neo direttore dell’Azienda sanitaria Alagna pronto a prolungare la convenzione. Una settimana prima La Paglia aveva detto di no

Adesso si può tranquillamente dire che il Don Orione avrà un futuro. Anche se in extremis e al termine di un tiramolla fra Asp e Comune di Messina, è arrivata al certezza che ci sarà la copertura finanziaria perché la struttura di viale San Martino possa continuare a garantire la sua ultra decennale assistenza h24 ad una quarantina di persone con disabilità grave e gravissima.

Alla fine di questo mese scadrà l'ultimo protocollo d'intesa stipulato nel 2018 fra il Comune di Messina e l'Asp per la gestione condivisa dei costi di questo centro socio-riabilitativo residenziale nel quale lavorano gli operatori della cooperativa sociale “Faro ‘85”. «Il Sindaco Cateno De Luca, già dal mese di gennaio - dice l'assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore - aveva chiesto all'Asp un incontro per il rinnovo del protocollo riguardante la gestione del “Don Orione”. A seguito di un ulteriore sollecito da noi effettuato nel mese in corso per indire una riunione ci è stato comunicato da parte del direttore dell'Azienda Paolo La Paglia il diniego al rinnovo della convenzione in quanto, a seguito delle valutazioni effettuate, non sussistevano le condizioni per garantire, nei prossimi anni, il contributo economico onnicomprensivo previsto nel protocollo d'intesa sottoscritto col Comune di Messina il 30 marzo 2018. Ma ieri, invece abbiamo ricevuto - dice l'assessore Alessandra Calafiore - una nota da parte di Bernardo Alagna, l'attuale direttore generale facente funzioni dell'Asp, a seguito della quale non solo ha confermato la normativa riguardante la gestione delle strutture residenziali, che prevede la competenza dell'Asp quasi in via esclusiva, ma ha anche dato la sua disponibilità ad un incontro in tempi brevi per definire il nuovo protocollo”.

Insomma in poche settimane è stata stravolto il futuro del Don Orione, destinato, per il direttore La Paglia a trovare nuove vie di finanziamento o a ridurre i propri utenti, e ora, invece, “difeso” da Bernardo Alagna direttore sanitario e ora anche generale in attesa degli sviluppi sulla sospensione dall'incarico di La Paglia. Alagna scrive ieri di una vera e propria rettifica della precedente comunicazione dell'Asp. Quella nella quale La Paglia, il 17 febbraio, il giorno prima della notifica della sospensione e lo stesso dell'avvio della procedura di decadenza, scrive di non poter dar seguito al protocollo perchè l'Azienda è obbligata a rispettare misure di contenimento della spesa e il bilancio è stato notevolmente gravato da oneri connessi alla pandemia. L'Asp avrebbe garantito la direzione sanitaria e la fornitura di farmaci, presidi e ausili. A distanza di otto giorni, invece, la “nuova” Asp è pronta ad un nuovo protocollo »ottemperando agli obblighi nascenti dalle precedenti intese». L'anno scorso il Comune ha partecipato alle spese del Don Orione per 1,2 milioni di euro, l'Asp per 350 .000.

Un impegno anche in VII commissione

Della delicata vicenda ieri si è parlato nel corso della VII commissione consiliare. «Il Centro socio-riabilitativo residenziale “Don Orione” - ha evidenziato il presidente Dino Bramanti - è una realtà cittadina che sin dal 2001 si occupa di assistere h24 una quarantina di soggetti con disabilità grave e gravissima. E' necessario, pertanto, garantirne la continuità per l'importantissimo compito svolto a favore della comunità. Durante l'emergenza Covid 19 sono emerse, a livello nazionale, molte fragilità di queste strutture residenziali. L'84% dei deceduti per COVID-19 - ricorda Bramanti - ha 70 anni o più; l'età media delle vittime è di 79 anni. Il 61% aveva 3 o più patologie. preesistenti.

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