
Webuild è pronta a investire 4-5 miliardi di euro, lasciando allo Stato il resto delle opere collegate e accessorie (circa 2-3 miliardi di euro). Il “dossier Ponte” è sul tavolo non solo del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ma anche su quello del presidente del Consiglio dei ministri. Mario Draghi, infatti, secondo indiscrezioni che trapelano da Roma, intende seguire personalmente la questione e sciogliere il nodo in tempi brevi.
La società presieduta dall’abruzzese Donato Iacovone, che dal 15 maggio 2020 ha preso la denominazione Webuild Spa, di fatto ha messo insieme alcuni dei più rilevanti Gruppi italiani nel settore delle Costruzioni, la “Salini” e la “Impregilo”, cioè le stesse società che riunite nel Consorzio Eurolink hanno vinta la gara del General Contractor e avrebbero realizzato il Ponte se il Governo Monti non ne avesse bloccato le procedure. Da quel momento, cioè dall’inizio della seconda decade del Duemila, è aperto il lunghissimo contenzioso tra lo Stato ed Eurolink che ha chiesto penali pari a 700 milioni di euro per il mancato avvio dell’opera già aggiudicata. Se si tiene conto delle spese di mantenimento della Società Stretto di Messina in liquidazione dal 2013 (solo per lo stipendio del commissario liquidatore, il prof. Vincenzo Fortunato, sono stati impegnati 120 mila euro annui, che per sette anni fanno 840 mila euro), si può comprendere come allo Stato italiano converrebbe nettamente realizzare il Ponte anziché temporeggiare, cincischiare, rinviare sempre a ulteriori approfondimenti, a nuovi studi, a nuove commissioni, con costi che si aggiungono a costi. È venuto il tempo della scelta definitiva, che sia ricompresa o meno nel Recovery Plan o in altri strumenti normativi e finanziari. Draghi da economista sa benissimo che il non decidere è la soluzione peggiore e più onerosa per le casse pubbliche. Lo ha dimostrato la storia assurda di questo ultimo decennio.
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9 Commenti
qflacco
25/02/2021 11:20
Certo insistere sul ponte é divenuto lo sport preferito, sembra che solo quello rilanci il Sud. Ma non prendiamoci in giro! Se partissero domani i lavori ci vorrebbero 10 anni ( se tutto va bene! E ne dovremmo sapere qualcosa di tempi!) E poi? Ed in questi 10 anni che si fa, si aspettano sussidi per quel che manca? Ammesso che inizino i lavori non potrebbe certo lavorare la manovalanza comune e locale. E poi quanti altri soldi ci vorranno per fare tutto il resto che oggi ci manca, e sarebbe urgente, invece, fare? Ci ritroveremmo con la cattedrale nel deserto e bussare sempre a denari. Qualcuno rifletta, e speriamo che Draghi lo faccia senza essere tirato per la giacca, con una ragionata riflessione e chiuda questo capitolo.
Carlo Ioppolo
25/02/2021 16:55
Sono perfettamente d'accordo. A cosa servirebbe una mega struttura : per collegare due terre povere come la Sicilia e la Calabria. Abbiamo necessità urgente di infrastrutture di base quali ospedali, strade, autostrade, ferrovie, scuole, impianti sportivi. Fatto tutto questo, forse, dopo potremmo parlare di Ponte.
giòmetrico
03/03/2021 06:21
Invece, la tav la hanno realizzata in una settimana, il mose in un mese e la variante di valico in un fiat. Discorso che non regge, il tuo. Il ponte è necessario e urgente per uno sdilluvio di motivi, ma non foss'altro per fare arrivare l'alta velocità, quella vera, anche in Sicilia. Il progetto è stato cassato da oramai 10 anni, e cosa abbiamo avuto in cambio? Di rimanere esclusi dalla tav? Avaia, va'.
giuseppe
25/02/2021 17:54
Il disfattismo di qualcuno che, pensa ad aumentare il No Ponte, certamente non vede al di là del proprio naso, no riesce a capire che per tutto il tempo dei lavori, le maestranze qualificate, che noi non abbiamo, verranno ad occupare stabilmente il nostro territorio, che le opere di raccordo con il ponte saranno fatte con la manovalanza nostrale e che dire della ricaduta economica su tutto il territorio Siculo e Calabro, per i benefici, vedi trasporto gommato , ah vero meglio aspettare 3 ore agli imbarcaderi....., certamente chi contesta e fomenta, ha degli interessi personali, vogliamo entrare nel merito...ma i messinesi e calabresi ormai hanno capito il gioco, meditate .
Salvo
25/02/2021 19:32
Sono 100 anni che diciamo di fare altre cose ,un modo di dire e non fare mai nulla, ne una ne l'altro come sempre, il non fare nulla da queste parti va sempre di moda e la gente muore di fame a Messina e a Reggio Calabria. Smettetela con questa storia, e troppo vecchia,è arrivata l'ora di fare per il bene di tanti e il male di pochi.
marcuzzo
25/02/2021 20:29
Ma con tutte le strutture primarie che mancano al sud si perde tempo e denaro per il ponte, non sbaglia chi pensa che sotto sotto si pensa ad altro.
Francesco
25/02/2021 20:40
e supra u tavulu resta pi n'tri 60 anni!
giuseppe peppe
25/02/2021 22:39
iL non decidere è stato lo spreco peggiore della storia d'Italia. Poi il ponte sullo stretto oltre a rivitalizzare il turismo e l'economia dell'intero Sud è un'opera che dà lavoro per 10 anni minimo a migliaia di disoccupati ed inoccupati. Se la Turchia ha fatto il ponte più lungo del nostro sullo stretto ed è un Paese quasi sottosviluppato, la ns Patria,7^ Nazione più industrializzata al mondo, bistrattata e chiamata da qsi tutti gli oratori"Questo e non Nostro Paese" Non doveva già costruirlo da 30 anni con Berluscopone che lo aveva rilanciato, vs che il primo progetto ha più di un secolo e mezzo??
teresa
26/02/2021 10:08
Bravi vi meritate una medaglia .bla bla bla. Solo parole. Le grandi strutture portano avanti le piccole strutture. Da 100 anni si dice che si deve fare il ponte, il ponte non si fa e neanche le piccole strutture. Allora facciamo il ponte e poi si vedrà. ma immaginate cosa significa per la Sicilia il Ponte? Lo sviluppo della nostra terra. Comunque è inutile parlare bisognerebbe eliminare tutte le persone che non avendo interesse economico come l'impiegati dello stato; pensano che sia giusto non fare il ponte; i signori dei traghetti; i signori che ABUSIVAMENTE HANNO COSTRUITO DOVE VERRA' FATTO IL PONTE; E bravi. E' proprio dall'egoismo che nasce la miseria.
Settima
01/03/2021 16:58
Finalmente, c'è la persona in grado di affrontare con coraggio, l'onere di fare questa grande opera del Ponte di Messina. Grazie a nome di tutti i Meridionali.
giòmetrico
03/03/2021 06:38
Quelli che il ponte… sì. . Ci vuole il coraggio d’idee coraggiose si faccia quel ponte che inseguono i sogni di zagare arance, di fior di cotogni di conche e di Vespri e piuttanto calor. Ci vuole il coraggio d’idee coraggiose che faccia da treggia alle eterne speranze che renda giustizia ad antiche sembianze d’atavica gloria, di fulgido onor. Ci vuole il coraggio d’idee coraggiose si faccia quel ponte e si chiuda la scia, disfatta d’Italia, la gran camurrìa che il vil savojardo nascose nel cor. Ci vuole il coraggio d’idee coraggiose che renda ai suoi martiri onore e memoria perché verità si rapprenda alla storia perché dai ricordi germoglino fior. Ci vuole il coraggio d’idee coraggiose che terga gli errori e cancelli le strine che Scilla e Cariddi si abbraccino infine congiunti d’incanto e consunti d’amor. Ci vuole il coraggio d’idee coraggiose che splendido avversi il trombetta Caronte siponte siponte siponte siponte che torni la vita, rinasca vigor.