Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Messina, torna la polemica sui vecchi blitz anti-prostituzione

Soldi e preservativi in una casa d’appuntamento in una foto del 2019

Erano quelle (91 donne messinesi) che nel novembre del 2019 firmarono un documento nel quale si definirono disgustate «dall’esposizione di preservativi, peni di gomma, reggiseni, lubrificanti e denaro che il sindaco De Luca ha deciso di offrire alla cittadinanza con cadenza pressoché settimanale». Ora hanno costituito un “Coordinamento stop misoginia” che interviene sulla questione della sezione giudiziaria della Polizia municipale, salita alla ribalta delle cronache dopo il botta e risposta tra il procuratore capo della Repubblica De Lucia e il sindaco De Luca. «Alla luce delle recenti dichiarazioni dell'assessora Dafne Musolino in merito alla propria estraneità ai fatti rilevati dalla Procura di Messina, riportiamo di seguito alcuni link che ne smentiscono il contenuto». Il Coordinamento allega i post su Fb nei quali il sindaco riferiva degli interventi anti-prostituzione effettuati dagli agenti della Polizia municipale. Ma immediata è la replica delle donne che, invece, stanno dalla parte del sindaco. «Questa Amministrazione – scrivono – ha incentrato tutta la propria azione su un canone di trasparenza e di testimonianza immediata e diretta, anche mediante immagini, di ciò che quotidianamente viene portato avanti nell’interesse della collettività... Le immagini documentano ciò che era stato rinvenuto, in modo oggettivo e realistico al fine di squarciare quel velo di ipocrita perbenismo, per il quale tutti in città sapevano che nei locali notturni si somministrava alcol ai minori, e che in molti appartamenti, vi si possono trovare ragazzine spesso minorenni che non praticano una sessualità libera e disinibita, ma che si trovano in uno stato di difficoltà materiale o psicologica e di sfruttamento». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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