La Dia sta eseguendo un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Messina - Sezione Misure di Prevenzione, che ha colpito due immobili situati nella città peloritana nella disponibilità di Paolo Aloisio, già condannato nell'operazione "Totem" quale affiliato all'associazione mafiosa "Clan Giostra", capeggiata da Luigi Tibia, storicamente radicata nella zona nord della città.
La misura scaturisce da un'articolata indagine economico finanziaria svolta dagli operatori della DIA, coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, culminata nella proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale a firma congiunta del Direttore della Dia e del Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, Maurizio De Lucia, coadiuvato dal Procuratore Aggiunto Vito Di Giorgio quale responsabile dell'Ufficio Misure di Prevenzione della stessa Procura della Repubblica.
Dalle indagini è emerso il ruolo di Paolo Aloisio quale persona di fiducia del capo clan, tanto da essere incaricato dalla stessa organizzazione criminale alla detenzione e custodia delle armi da fuoco. Tra i fatti contestati ad Aloisio anche il suo coinvolgimento in un episodio estorsivo nei confronti di un imprenditore che era stato minacciato al fine di non partecipare alle procedure per l'affidamento di una struttura turistico-balneare in località Mortelle sulla quale il clan aveva indirizzato i propri interessi.
A riprova della stretta affiliazione del proposto negli affari dell'associazione mafiosa il 16.04.2020 il Tribunale di Messina aveva condannato Aloisio a 19 di reclusione. L'inchiesta condotta dagli investigatori della DIA ha permesso, inoltre, di evidenziare la sperequazione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato da Paolo Aloisio, oggetto del sequestro di oggi, da ritenersi frutto o reimpiego dei proventi di attività illecite.
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