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Messina, il caso della sezione "parallela" di polizia giudiziaria: indagati diversi vigili urbani

L’ufficio “parallelo” creato a Palazzo Zanca al di fuori della supervisione della Procura. Contestati dai magistrati l’abuso d’ufficio e il falso in atto pubblico

La storia della Sezione di polizia giudiziaria della Polizia municipale “parallela” non si è certo conclusa. Perché a quanto pare ci sarebbero parecchi indagati per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico proprio tra quei vigili urbani che già dal marzo del 2020, quando scattò il primo grande lockdown nazionale, presero parte in città ad accertamenti investigativi non su input della Procura ma bensì da parte di Palazzo Zanca. Agli atti dell’inchiesta ci sarebbero tutta una serie di controlli effettuati durante il primo lockdown. Accertamenti che non sono stati eseguiti su input della Procura, visto che tutte la sezioni di Pg sono alle dirette dipendenze della magistratura inquirente come prevede la normativa in materia, e oltretutto comunicati solo dopo, a cose fatte, con atti di servizio ufficiali.
A mettere tutto nero su bianco era stato nei giorni scorsi il procuratore capo Maurizio de Lucia, che aveva scritto una “riservata personale” al sindaco Cateno De Luca sul vero e proprio «uso distorto della Pg della polizia municipale» che per mesi è stato fatto a Palazzo Zanca, con una «... vera e propria attività d’indagine svolta in totale e non consentita autonomia».

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