Se il sindaco Cateno De Luca è il “Paperone” dei sindaci d'Italia, lo è, ovviamente, anche di Palazzo Zanca. Sia in Giunta, come abbiamo riferito ieri nella prima “puntata” del nostro viaggio tra i redditi dei politici messinesi, sia in confronto al consiglio comunale. Il podio dentro l'Aula è dominato dallo sfidante di De Luca al ballottaggio delle scorse elezioni, il direttore scientifico dell'Irccs Neurolesi Dino Bramanti: 132.873 la sua ultima dichiarazione dei redditi depositata a Palazzo Zanca, che però è relativa al 2017. Al secondo posto c'è un altro medico, il chirurgo Biagio Bonfiglio: 96.351 il reddito del 2019. C'è invece un avvocato sul terzo gradino del podio: è Antonella Russo, avvocato, tra l'altro responsabile legale del Centro mobbing Uil Csp Messina: 83.615 euro (dichiarazione “fresca fresca”). Subito dopo c'è il dirigente scolastico dell'Istituto superiore Minutoli, Pietro La Tona, ex sindaco di Villafranca: 66.027 euro, ma anche qui siamo fermi al 2017. Caso particolare quello di Giovanni Caruso: il consigliere di centrodestra ieri ci ha contattati per comunicarci direttamente il suo ultimo reddito dichiarato, 55.266 euro. «Faccio mea culpa, avevo dimenticato di depositare i documenti al Comune. Lo farò oggi stesso, ma avendo letto della vostra inchiesta ho ritenuto trasparente comunicarvelo», ci ha dichiarato. Nicoletta D'Angelo, dipendente del Centro per l'impiego, nel 2019 ha dichiarato 49.377 euro, subito dopo c'è Libero Gioveni, tecnico d'ufficio delle Ferrovie dello Stato, con 47.380 euro. Felice Calabrò, avvocato, nel 2018 ha dichiarato 46.021 euro, seguito a ruota da Nello Pergolizzi (“aggiornato” al 2019) con 44.708 euro. Chiude la “top ten” Pierluigi Parisi, da poco entrato nel Cda della Axe Capital Srl (azienda di mediazione creditizia): 44.680 euro. Il capogruppo del M5S, Andrea Argento, da curriculum, è tecnico di attività paralimpica (calcio e atletica leggera) per la Polisportiva Fc Contesse e nel 2019 ha dichiarato un reddito di 18.594 euro. Subito dopo c'è il presidente del consiglio comunale, Claudio Cardile, responsabile di sede zonale del patronato Ital-Uil: 42.636 euro. Pippo Fusco è stato funzionario giudiziario della Procura di Messina fino al 2018 e nel 2019 ha dichiarato 42.939 euro. Manca agli atti il curriculum del genovesiano per eccellenza, Benedetto Vaccarino, che è infermiere e nel 2018 ha dichiarato 41.393 euro. Alessandro De Leo è invece impiegato della Intermarine Spa (reddito 2019, 38.733 euro), mentre Giovanna Crifò, la decana di Palazzo Zanca, tocca quota 37.962 (2019) come impiegata dell'Ufficio del lavoro. Sopra i 30 mila ci sono anche Daria Rotolo, impiegata del patronato Enasc (37.539 euro), e Cristina Cannistrà, assistente sociale (31.814 euro). Giandomenico La Fauci è invece commerciante di ricambi d'auto e la sua ultima dichiarazione, del 2017, ammonta a 29.603 euro. Segue Giuseppe Schepis, che nel curriculum si presenta come formatore ed europrogettista: 27.958 euro. Serena Giannetto è segretaria di studio commerciale e nel 2019 ha dichiarato 26.357 euro, mentre il suo inseparabile “alleato” d'aula, il commercialista Francesco Cipolla, ha comunicato 23.895 euro. C'è poi Francesco Pagano, stagionale dell'Ispettorato Foreste di Messina: reddito 2018, 22.718 euro. Gaetano Gennaro, capogruppo del Pd, è avvocato nello studio di Antonio Saitta e l'ultima dichiarazione pubblicata sul sito del Comune risale al 2017: 17.428 euro. Anche Alessandro Russo è fermo al 2017: 15.862 euro. Ultimo impiego comunicato nel curriculum: vice project manager della società “The Key srl”, concessionaria di servizi aggiuntivi in alcuni poli museali della Sicilia (tra cui il Teatro antico di Taormina). Segue Nino Interdonato, presidente del collegio sindacale della Mirav Spa e collaboratore di intermediario di Facile.it, broker di assicurazioni: 13.457 euro (anno 2018). Quindi c'è un tris di avvocati, tutti e tre fermi al 2017 per Palazzo Zanca: Salvatore Sorbello (10.734 euro), Giovanni Scavello (7.700 euro) e Massimo Rizzo (6.297 euro). Il podio “al contrario” è introdotto dal geometra Salvatore Serra, che nel 2018 ha dichiarato appena 135 euro di reddito complessivo (ma il volume d'affari ai fini Iva è di oltre 20 mila euro). Chiudono Paolo Mangano, studente universitario, e Ugo Zante (ultima professione dichiarata, apprendistato al Caf Anmil): in entrambi i casi non ci sono dichiarazioni dei redditi pubblicate sul sito del Comune.