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I nodi degli impianti sportivi a Messina: c'è pure un caso “Bonanno”

Continua l’attesa per gli ultimi passi del bando sullo stadio Franco Scoglio. Il campo di calcio dell’Annunziata potrebbe seguire le orme dell’ex Marullo di Bisconte. Ma come sono andate le cose finora?

Impianti sportivi, avanti piano. Quello dell’affidamento alle società delle strutture sportive comunali era uno degli elementi inseriti nell’ampio calderone del “Salva Messina”, la prima e fondante piattaforma programmatica, dal punto politico-amministrativo, dell’amministrazione De Luca.
I riflettori sono stati fin dal principio puntati sul più importante, degli impianti sportivi cittadini: lo stadio Franco Scoglio, a San Filippo. In nome di un bando partorito dopo mesi e mesi di gestazione sono stati sacrificati anche i grandi eventi musicali che, da anni, rappresentavano l’unica occasione per vedere quello stadio da 40 mila posti pieno e festante. Adesso dovremmo essere al rush finale: l’apertura della famosa “terza busta” dell’unica offerta pervenuta a Palazzo Zanca, quella presentata da un raggruppamento di imprese nel quale è coinvolto l’Fc Messina di Rocco Arena. In settimana potrebbero emergere novità, anche se le incognite non mancano, a partire dalla durata della concessione: 30 anni quella prevista dal bando, ma secondo indiscrezioni il piano di investimenti contenuto nell’offerta (che prevede, tra l’altro, la copertura dello stadio, con conseguente riduzione della capienza) richiederebbe un periodo maggiore d’ammortamento

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