È andato avanti per oltre due ore il colloquio in Procura del direttore generale dell’Asp di Messina Paolo La Paglia. È stato lui a presentarsi spontaneamente, per parlare con il pool di magistrati che sta gestendo i vari fascicoli sull’attività dell’Asp. Già, perché a quanto pare sulle scrivanie non c’è soltanto quello che riguarda la drammatica gestione del focolaio della casa di riposo “Come d’incanto”, ma c’è dell’altro. Perché i veleni e le contrapposizioni non sembrano destinati ad esaurirsi molto presto. Cosa ha detto La Paglia ai magistrati? Ovviamente è tutto “top secret”, ma è facile immaginare che il nuovo argomento da trattare dopo la casa di riposo sia stato l’ormai famigerato appalto da dieci milioni di euro per la fornitura d’energia elettrica, con il “ballottaggio” tra Engie ed Edison, che l’ha visto contrapposto alla sua funzionaria Katia Di Blasi, che poi ha sospeso pur sei mesi. La Di Blasi su questa vicenda ha presentato un ricorso al giudice del lavoro e anche un esposto in Procura inoltrandolo anche alla Corte dei conti, con una lunga serie di allegati a sostengo della sua tesi: l’appalto era da siglare con la Edison, partner riconosciuto a livello nazionale dalla procedura Consip e non si poteva rinnovare per l’ennesima volta con la Engie, il precedente contractor, come avrebbe voluto fare il dg dell’Asp La Paglia. E quindi presumibile pensare che il manager, dopo essersi presentato spontaneamente davanti ai magistrati, abbia spiegato le ragioni della sua tesi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina