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De Luca, il “balletto” degli addii minacciati (e mai arrivati). E sono sei!

E con questa fanno sei. Tante sono le volte in cui, da quando indossa la fascia tricolore, Cateno De Luca ha minacciato di sfilarsela per “consegnarla” ad un commissario. La prima di queste risale a poche settimane dopo le elezioni. Siamo ad inizio settembre e De Luca pone il primo aut-aut al consiglio comunale: dimissioni senza il sì alla delibera su Arismè, l’Agenzia del risanamento concepita pochi mesi prima all’Ars dallo stesso De Luca (in versione deputata).

Il 5 settembre arriva il voto (unanime) dell’Aula e tutto rientra, ma basta qualche giorno ed ecco che De Luca, inaugurando l’epiteto di “asini volanti” dedicato ai consiglieri, minaccia di nuovo l’addio per fine settembre. E il 28 settembre in effetti succede quello che poi De Luca avrebbe replicato in questo inizio 2021: una lettera di dimissioni, con scadenza fissata a metà ottobre. C’è in ballo il “Salva Messina” e solo quando il consiglio comunale approva la piattaforma politico-programmatica di De Luca (oggetto di interminabili riunioni anche coi sindacati), il 16 ottobre, il sindaco “strappa” la lettera. Ma è un’illusione. Appena 48 ore dopo De Luca ci ricasca, stavolta il tema è legato alle condizioni economiche-finanziarie del Comune: «Non sarò io il sindaco che dichiarerà il dissesto», dice. Minacciando, anche stavolta, di salutare tutti e “congelando” le dimissioni da deputato regionale.

Stavolta però le dimissioni arrivano davvero: De Luca il 24 lascia il suo posto all’Ars al “delfino” di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice. L’inverno trascorre tutto sommato senza colpi di scena (qualche scintilla solo a cavallo di Capodanno, quando l’intera Giunta rimette il mandato nelle mani del sindaco, che però in un comizio in piazza li conferma tutti). Ma a giugno 2019 ci risiamo: il pomo della discordia è uno dei temi ricorrenti di questa prima metà di mandato, la fuoriuscita del Comune da Taormina Arte. Il sindaco stavolta minaccia dimissioni un bel po’ “post-datate”: se ne andrà a dicembre, dice. Ma ovviamente questo non accadrà. A cavallo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, invece, il nuovo tormentone si chiama “Cambio di passo”: anche qui De Luca annuncia che si porterà via il pallone se non otterrà una maggioranza in consiglio comunale (fissa pure una data, fine marzo). La maggioranza però arriva e anche stavolta De Luca si dimette... mai. Proprio come accaduto in questi giorni. E chissà che non accadrà di nuovo, al prossimo scontro politico.

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