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Messina, la morte del pilota Amendolia alla Targa Florio. In tre rinviati a giudizio per omicidio colposo

La tragedia avvenuta nel 2017: chiusa l’udienza preliminare a Termini Imerese

Gemma e Mauro Amendolia durante una delle tante gare cui partecipavano in giro per la Sicilia

Si è chiusa con tre rinvii a giudizio l’udienza preliminare per l’incidente avvenuto durante la 101esima edizione della Targa Florio-Rally internazionale di Sicilia, costato la vita al pilota messinese Mauro Amendolia. È quanto ha deciso ieri il gup di Termini Imerese, Valeria Gioeli, nell’udienza preliminare sull’incidente di gara avvenuto il 21 aprile del 2017 in località Piano Battaglia. All’udienza scorsa il gup aveva anche accolto la richiesta dell’avvocato Giovanni Mannuccia, che assiste i familiari della vittima, il quale aveva chiesto la citazione del responsabile civile, individuato nell’Aci di Palermo. Ieri la conclusione dell’udienza preliminare, con il rinvio a giudizio al prossimo 13 aprile, data d’inizio del processo in tribunale, con l’ipotesi d’accusa di omicidio stradale, per: Angelo Pizzuto, organizzatore, Marco Cascino, direttore di gara della competizione sportiva automobilistica, e Antonio Pochini, delegato dell’allestimento del percorso (ovviamente le cariche si riferiscono a quelle ricoperte all’epoca). Il gup Gioeli ha poi rigettato le richieste di abbreviato condizionato e di incidente probatorio che erano state avanzate dai difensori degli imputati. Al centro dell’ipotesi d’accusa c’è il controllo dei dispositivi di sicurezza, con le eventuali omissioni e negligenze che portarono alla tragedia.

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