Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Coronavirus, da domenica a domenica la strage messinese: 45 morti

Da domenica a domenica: 45 morti. È o non è una strage? Si dirà – c’è ancora chi lo dice, purtroppo... –, ma sono in gran parte anziani, anche gli altri virus influenzali mietevano vittime negli anni scorsi. Trovateci un virus influenzale a Messina – che non sia la Spagnola di cent’anni fa! – che abbia seminato in pochi giorni, in poche settimane, un numero così alto di vittime. Non c’è. Non ci sono precedenti. Abbiamo pianto, e continuiamo a farlo giustamente, le 37 vittime dell’alluvione di Giampilieri-Scaletta, ma questo stillicidio di lutti provocati dal Covid sembra, invece, non susciti più emozioni. Siamo assuefatti alla crudele legge dei numeri e dei bollettini quotidiani, come riferissimo da lontanissimi fronti di guerra, con notizie che sembrano non riguardarci. Ma questi 45 deceduti in otto giorni, che diventano più di 120 nel mese di gennaio, sono persone, vengono dal quartiere o dal comune vicino, e sono morti lì, a un passo da noi, nei reparti di rianimazione del Policlinico e del Papardo, o all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Ieri altre cinque vittime nelle ultime 24 ore. Al Policlinico un messinese di 82 anni; al Papardo, un ottantenne, un uomo di 89 anni e una donna di 77. Al “Cutroni Zodda” di Barcellona, non ce l’ha fatta una donna di 78 anni. Restano altissimi i numeri dei ricoveri: al Policlinico 100 (21 in terapia intensiva), al Papardo 35 (6 in rianimazione), a Barcellona 31. Tenendo conto anche dell’Irccs-Piemonte e delle cliniche private, su 287 posti letto, 223 sono occupati. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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