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La “guerra” messinese dei rifiuti Covid. "I ritardi sono colpa del Comune"

Così i dirigenti regionali La Rocca e Foti in una nota inviata al prefetto

La raccolta dei rifiuti dei pazienti positivi al covid a Messina

Il finale della “guerra dei rifiuti”, i rifiuti Covid, nello specifico, è stato quello inevitabile e auspicato: da ieri il servizio di raccolta lo svolge il Comune, tramite MessinaServizi. Ma questo caso, dal punto di vista politico, non può dirsi del tutto chiuso, rappresentando uno dei terreni di scontro più accesi nell’eterno duello tra Comune e Regione, e di conseguenza l’Asp. A ripercorrere tutta la vicenda, in una nota trasmessa ieri al prefetto, sono i dirigenti regionali alla Salute e ai Rifiuti, Mario La Rocca e Calogero Foti. Il punto di partenza è l’ordinanza del presidente della Regione del 25 settembre scorso, che poi non è che la riproposizione di quanto già previsto nell’ordinanza del 27 marzo. E cioè la possibilità di ricorrere temporaneamente a speciali forme di gestione dei rifiuti. Il caso particolare è quello dei rifiuti di tipo A, cioè quelli prodotti nelle abitazioni in cui vivono soggetti positivi in isolamento. Per questa fattispecie, recita l’ordinanza di settembre, a curare la raccolta è l’Asp, tramite un’azienda specializzata, ma «nei casi di motivata e dimostrata impossibilità, anche sopravvenuta, ad effettuare il servizio, ne dà tempestiva comunicazione ai Comuni», che a quel punto prendono in carico la raccolta.

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