Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, interroga il sindaco Cateno De Luca, l'assessore ai Servizi sociali Alessandra Calafiore e i vertici dell'azienda sul futuro della Messina Social City dopo la bocciatura, nella seduta del Consiglio Comunale lo scorso 11 gennaio, con 13 voti favorevoli, 8 contrari e 5 astenuti, del bilancio di previsione 2020 - 2022 dell’azienda speciale del Comune che dal 1 marzo 2019 si occupa di garantire i servizi sociali alle più disparate categorie svantaggiate. "La mia attività istituzionale rivolta ai servizi sociali all’interno del Civico Consesso - scrive il consigliere - è sempre stata svolta con la ferma convinzione che tali servizi dovevano essere effettuati attraverso una gestione diretta. E' fin troppo evidente che essendo adesso attiva ed operante una società partecipata, i bilanci della stessa devono essere regolarmente approvati con presa d’atto finale dal Consiglio Comunale, al fine di garantire una corretta e regolare azione amministrativa. La bocciatura del 11 gennaio scorso - continua Gioveni - quindi, al cospetto dei tanti e preziosi servizi da garantire in azienda contestualmente legati ai diritti delle centinaia di lavoratori che con grande impegno e senso di responsabilità hanno sempre svolto il loro lavoro nei numerosi settori che interessano le fasce sociali più deboli (anziani, disabili, bambini, da ultimo positivi al Covid ecc.), mi fanno porre dei legittimi dubbi (che mi auguro non trovino preoccupante riscontro) sugli effetti e sulle possibili conseguenze che tale bocciatura dell’atto possa far scaturire a breve e a medio termine nei confronti dei servizi e dello stesso personale". Per questo il consigliere chiede all'Amministrazione, previo parere al Collegio dei Revisori dei Conti e al Segretario Generale) di sapere cosa potrà determinare la bocciatura del bilancio nell’immediato futuro per la società Messina social city e per il mantenimento dei servizi da parte del Consiglio Comunale del bilancio di previsione 2020 - 2022; 2. se e quando sarà ripresentato dall’azienda l’atto contabile nuovamente al Civico Consesso per l’auspicata approvazione/presa d’atto. Infine se l’azienda, in caso di presentazione di una nuova proposta di bilancio, abbia intenzione di sanare quelle paventate criticità che hanno indotto la metà dell’Aula a non esprimere un voto favorevole.