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Milazzo, il Tar reintegra Scicolone nel Cda della Fondazione Lucifero

Con un'ordinanza cautelare del 18 gennaio il Tar di Catania ha sospeso la nota dell’assessorato della Famiglia, Politiche Sociali e del Lavoro della Regione con la quale, su segnalazione della segreteria della Fondazione Lucifero era stato dichiarato decaduto il membro del Cda Franco Scicolone.

"E’ stato condiviso in toto il nostro ricorso - afferma l’avv. Calogero Leanza, che lo ha assistito insieme al collega Francesco Mobila, precisando come - il Tar ha condiviso le nostre prospettazioni, ritenendo inapplicabile il cosiddetto spoils system al caso in esame. Ora potrà tornare ad esercitare il suo ruolo di consigliere d’amministrazione, per realizzare gli alti obiettivi cui la Fondazione Barone Lucifero tende".

I giudici hanno infatti tra l'altro affermato, richiamando anche alcuni pronunciamento del Consiglio di Sato, che "... considerato, invero, che, da un lato, l’art. 6, comma 3, della legge Reg. Sic. 23 dicembre 2000, n. 30 - espressamente richiamato nella avversata nota prot. n. 32882 del 28 ottobre 2020 - nell’evocare la fattispecie delle “nomine fiduciarie” non appare applicabile al caso in esame, prevedendo espressamente il citato art. 6 dello statuto della Fondazione resistente che “Le designazioni effettuate dagli organi preposti (fra i quali quello del Comune di Milazzo) non creano alcun vincolo giuridico con i membri designati, che rappresentano solo ed esclusivamente la Fondazione, con la quale hanno un rapporto di immedesimazione organica”; considerato, dall’altro, che, come condivisibilmente chiarito dalla giurisprudenza, la regola dello spoils system non può essere applicata al di là delle specifiche previsioni di legge e non appare rientrarvi la vicenda in esame, posto che l’incarico in questione si iscrive nella gestione di un Istituto che eroga assistenza e che, sotto questo profilo, espleta attività di sicura natura tecnica e amministrativa, non assumendo tale posizione, sotto profili di qualche rilievo, una incidenza per dir così politica...".

Conclude l’avv. Leanza: "Una vittoria significativa, che segna un punto fermo nella giurisprudenza riguardante le ex Ipab, ovvero che non è possibile vincolare l’attività di amministrazione alle vicende politiche".

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