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I dati del dramma a Messina: da settembre a oggi 173 vittime

Purtroppo il peggio non sembra ancora passato. I numeri più nefasti della pandemia sono quelli dei decessi che il covid si è lasciato alle spalle al suo passaggio. E il trend non si è ancora invertito. I numeri delle morti fanno venire i brividi. La prima fase della pandemia, nel messinese, ha mietuto 59 vittime fra marzo e giugno. Tantissime, per lo più ospiti nelle case di riposo, e per settimane ricoverate con i medici alla ricerca della migliore terapia possibile. Ma i numeri della seconda fase danno il senso di un impatto addirittura tre volte più grave. Infatti, dopo due mesi senza morti (luglio e agosto), da settembre, sino a ieri, il Covid si è portato via 173 persone.

In undici mesi la somma dei decessi nei tre ospedali messinesi (Policlinico, Papardo e Cutroni Zodda) è di 232. Un prezzo altissimo quello pagato al virus, e purtroppo, al netto del vaccino, è difficile essere ottimisti. Anche in questo caso ci vengono incontro i numeri. I 43 morti di gennaio sono dati dei soli primi 14 giorni e la proiezione sulle prossime due settimane porterebbe al nuove record mensile da marzo. L’escalation è partita in quarta a novembre con 64 decessi, poi 54 a dicembre e ora questa preoccupante media di 3 morti al giorno. Dall’inizio dell’anno, solo il giorno dell’Epifania non si sono registrati decessi. Ma l’undici gennaio è stato il giorno più nero di tutta la pandemia con otto morti in 24 ore. Un altro dato balza agli occhi analizzando i dati che riguardano le date di ricovero e decesso. In questa fase due del contagio di massa, la virulenza sembra cresciuta in maniera esponenziale. La stragrande maggioranza dei casi di morte ha uno storico con pochissimi giorni di ricovero. Una settimana, ma anche solo tre o quattro giorni. E non perchè il paziente si è accorto tardi dell’infezione, ma, purtroppo, solo perché il maledetto virus se lo è portato via rapidamente.

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