L’impero economico di Sarino Bonaffini rimane confiscato quasi per intero, mentre tutto il patrimonio dell’imprenditore Domenico Chiofalo torna al legittimo proprietario, nei suoi confronti non c’erano affatto i presupposti per procedere. È questa in estrema sintesi la decisione adottata della Corte d’appello, presieduta dal giudice Bruno Sagone, che ha deciso sulla ormai quasi decennale vicenda giudiziaria del più grosso sequestro di beni in provincia di Messina, si parlò all’epoca di 450 milioni di euro, e che in ultimo è stato sottoposto ad un nuovo giudizio dopo il rinvio della Cassazione, che risaliva al 2018. Si tratta del più grande sequestro patrimoniale mai effettuato in città, in questo caso dalla Polizia nel 2011, tra beni mobili e immobili, soprattutto case e appartamenti.
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