"Se l’ordinanza del sindaco De Luca resta questa che sta circolando in questi minuti, domani mattina presenterò urgente esposto al prefetto di Messina e al prefetto di Palermo (commissario governativo per la Sicilia) per chiederne la revoca e/o la modifica sostanziale nelle parti che presentano incongruenze evidenti col Dpcm del 3 dicembre 2020. Ottici, ferramenta, articoli elettronici, librerie, servizi di asporto alimentari, vestiario da bambini e tanto altro: questi sono servizi essenziali. Non c’è alcuna ragione plausibile per chiuderli (peraltro da giovedì, quindi quale sarebbe “l’urgenza”..?). Basta provvedimenti sconclusionati. Serve serietà". A dichiararlo è il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo che preannuncia, dunque, un esposto contro l'ordinanza del sindaco ulteriormente restrittiva rispetto a dpcm e ordinanza del presidente della regione. Immediata la replica di Cateno De Luca: "I provvedimenti sconclusionati sono quelli del premier conte e del governo sostenuto dai" piddioti". Vedo che ora anche il sindaco Orlando chiede la zona rossa per Palermo e per tutta la Sicilia. E perché lo chiede? Semplice, perché siamo già in zona rossa, perché lo ha detto chiaramente il Cts, cioè il comitato tecnico scientifico, che non è un organo politico. Musumeci non ha avuto il coraggio di dichiarare il lockdown ma sarà inevitabile. Il problema è sempre lo stesso: di fronte alla drammaticità della situazione, bisogna impedire il più possibile la mobilità. E se le scuole restano chiuse, deve restare chiuso anche l'asporto, perché purtroppo crea occasioni di mobilità aggirando la filosofia dei provvedimenti delle zone rosse. Principio che vale per tutto ciò che non è strettamente necessario e che può essere risolto con la consegna a domicilio. Poi, ci sono parti dell'ordinanza che stiamo valutando, ecco perché l'efficacia è stata fatta slittare al 15. Affronteremo con molta serenità e lucidità i problemi che ci vengono posti, come quelli relativi a esercizi di ottica o di elettronica. Vedremo, ma lo ripeto: siamo in un momento in cui ognuno di noi dovrebbe capire che si deve restare a casa e che ci si deve muovere solo per strettissima necessità. Se si aprono mille maglie ai dpmc, come è avvenuto finora, il risultato è questo: a distanza di un anno siamo ancora nel baratro, grazie al governo nazionale sostenuto dal pd e alla scellerata gestione dell'emergenza sanitaria sui territori come il nostro".