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Messina zona rossa, decisiva la relazione epidemiologica dell’Ufficio straordinario Covid

Indice di positività e posti letto: così si è arrivati alla decisione

Messina da oggi ritornerà ad essere deserta

La relazione dell’Ufficio straordinario Covid è stata trasmessa alla Regione, dal commissario Marzia Furnari, venerdì pomeriggio, una volta appreso che la Sicilia non sarebbe stata dichiarata zona rossa. Viene evidenziato, tra l’altro, che «a partire dalla prima settimana di dicembre si è registrato un incremento di circa il 40% dei casi settimanali».

Negli ultimi 14 giorni l’impennata, per cui «la provincia di Messina, in rapporto alla popolazione residente, presenta l’incidenza più alta, pari a 51,3 nuovi casi ogni 10.000 abitanti», contro i 42,72 di Catania e 27,96 di Palermo. Un dato a cui ha contribuito in maniera «preponderante» proprio il comune di Messina, «con un numero di casi sul totale della provincia del 68.74% nei soli ultimi 14 giorni di analisi».

Per questo, per tasso di incidenza dei contagi sulla popolazione, Messina è diventato «il primo tra i capoluoghi di provincia» in Sicilia.  Una delle fotografie di quanto la situazione epidemiologica sia peggiorata, a Messina, nelle ultime settimane è il rapporto tra positivi e tamponi molecolari effettuati: dal 31% (dato comunque molto alto) registrato nel periodo 9 dicembre-22 dicembre si è passati al 34,5% nel periodo 23 dicembre-5 gennaio. In queste due settimane, su 6.794 tamponi sono risultati 2.347 positivi (nel periodo precedente erano stati 1.627 su 5.260 test).

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