«Non ho commesso reati». A dirlo, secondo quanto si è appreso, è stato il consigliere comunale di Reggio Calabria Antonino Castorina, del Pd, nel corso dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame. Castorina è ai domiciliari per plurime fattispecie di falsità in atto pubblico e reati elettorali, ribaditi oggi dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Paolo Petrolo che, assieme al procuratore Giovanni Bombardieri, hanno coordinato l’inchiesta condotta dalla Digos secondo cui, almeno un centinaio di anziani, hanno votato a loro insaputa alle elezioni comunali di settembre.
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In particolare, attraverso delle false deleghe presentate agli uffici del Comune di Reggio, Castorina e altri indagati avrebbero recupero i duplicati delle tessere elettorali poi utilizzate per far risultare il voto di cittadini che, interrogati dalla polizia, hanno dichiarato di non essersi recati mai al seggio. Stando all’indagine, inoltre, alle ultime comunali, vinte dal centrosinistra, avrebbero votato anche quattro morti. L’esponente dem ha reso dichiarazioni spontanee cercando di chiarire la sua posizione e sostenendo che la sua intenzione sarebbe stata quella di sopperire alle criticità degli uffici comunali che si dovevano occupare della macchina elettorale.
Inoltre Castorina si sarebbe definito «un uomo di legge» e avrebbe detto che se qualcosa è avvenuto, è stato fatto «a sua insaputa». Sempre secondo Castorina, per compilare l’elenco dei presidenti di seggio, che dovevano sostituire quelli rinunciatari scelti dalla Corte d’Appello, avrebbe cercato di sentire anche altri politici, sempre nell’ottica di aiutare l'ufficio elettorale. Infine, senza fare nomi, il consigliere comunale ha riferito che ci sarebbero stati altri candidati che avrebbero ritirato i duplicati delle tessere elettorali.
Castorina è stato assistito dagli avvocati Francesco Calabrese e Natale Polimeni che hanno chiesto la revoca dell’ordinanza di arresto emessa dal gip a dicembre. Secondo i legali non ci sono le esigenze cautelari. Nel corso dell’udienza, i pm hanno depositato i verbali dell’interrogatorio di garanzia di Carmelo Giustra, il presidente di seggio finito ai domiciliari assieme al consigliere comunale. Stando a quanto trapela, l’indagato avrebbe confermato le accuse contestate dalla Procura e indicato Castorina come il soggetto che ha organizzato quella che la Digos ha definito «la filiera di azioni illegali». Sulle dichiarazioni di Giustra, gran parte coperte da omissis, sono ancora in corso verifiche e non è escluso che i riscontri possano arrivare presto. Al termine dell’udienza, il Tribunale del Riesame si è riservato di decidere nei prossimi giorni se confermare l'ordinanza di arresto nei confronti del consigliere comunale o revocarla.
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