A firmare il documento sono Articolo Uno, Cambiamo Messina dal Basso, MessinAccomuna, Rifondazione comunista, Più Europa e Rete 34+. Si tratta di quei soggetti politici che hanno promosso la Rete denominata “Reazione a Cateno” e che criticano duramente la vicesindaca Carlotta Previti riguardo alle sue dichiarazioni sulla rappresentanza femminile all’interno dell’Amministrazione De Luca. Parlano di «tecnica manipolatoria ingannevole e sistematica, resa possibile da una stile informativo che non contempla domande e verifiche».
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Vengono citati i dati relativi agli altri Comuni: «Su un campione di 10 capoluoghi italiani – affermano i rappresentanti delle sei sigle –, Messina è al penultimo posto col 44% assieme a Reggio Calabria e Bari. Si rileva, inoltre, che la quarta assessora è stata nominata solo ad agosto del 2020. La presunta “notizia” rispetto alla presenza di donne in una Giunta municipale, in realtà nasconde il raggiungimento della soglia minima di quote di genere nella Giunta De Luca. Certo la Sicilia ha toccato il fondo con l'ultimo rimpasto della Giunta Musumeci, ma non c’è da assegnare a Messina nessuna “medaglia” specie per un'Amministrazione che spesso, anche al proprio interno, non usa un linguaggio paritario.
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