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Nomine nel Cda dell'Amam, il sindaco De Luca indagato e sentito in Procura

È durato oltre due ore ieri mattina l’interrogatorio del sindaco Cateno De Luca, che accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Carlo Taormina, è stato sentito nell’ambito di una indagine sulle nomine all’Amam, la partecipata del Comune che gestisce l’erogazione idrica. Si tratta di una nuova inchiesta, dai contorni molto più ampi, che per un troncone riguarda anche alcuni passaggi amministrativi, ed elettorali, del Comune di Messina. Il sindaco è stato sentito da due magistrati della Dda in relazione ad un fascicolo aperto tempo addietro.

L’ipotesi di reato formulata a suo carico, l’abuso d’ufficio, è incentrata su alcune nomine che il sindaco ha effettuato nel Cda dell'Amam tra il 2018 e il 2019. Il suo legale di fiducia, l'avvocato Taormina, al termine dell’interrogatorio si è dichiarato molto fiducioso sulla possibilità di chiarire completamente la posizione del suo assistito, anche sulla scorta della documentazione depositata.

Dal canto suo De Luca ieri, a conclusione dell’interrogatorio, ha esternato il suo pensiero sulla pagina personale di facebook: “Dopo quasi tre anni ho rivissuto il clima dell’essere indagato! Oltre due ore di interrogatorio per difendermi da un errore (?) di data su una bozza di atto amministrativo redatto da qualche funzionario distratto (?) del mio ufficio di gabinetto”.
Questa parte dell’indagine, che fa parte di un faldone molto più ampio, verte sulle nomine nel consiglio di amministrazione dell’Amam decise dal sindaco a cavallo tra il 2018 e il 2019, ed è partita da una denuncia più ampia che segnalava presunte anomalie amministrative, rispetto alle norme che regolano la materia, nei cda delle aziende partecipate del Comune.

In concreto a De Luca viene “rimproverato” il mancato rispetto delle quote rosa. Questo perché quando si apprestava a nominare la terna, composta in prima battuta dal presidente Puccio e dei componenti Roberto Cicala e Loredana Bonasera, avrebbe sostituito quest’ultima inserendo l’ex consigliere comunale Roberto Cerreti, che era stato tra i sostenitori del primo cittadino durante la campagna elettorale. Cerreti è indagato nell’ambito della stessa inchiesta per abuso d’ufficio in concorso.

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