«La ristorazione messinese è allo stremo – dice il presidente di Confesercenti Messina Alberto Palella – .Si continua a stare aperti per inerzia. La demoralizzazione è diffusa anche tra le aziende che prima della pandemia erano in salute». In questi giorni, sia in regime rosso che arancione, è consentito solo l’asporto o la consegna a domicilio. Ma questa modalità di lavoro è un ripiego che non è molto apprezzata dai ristoratori locali. «L’asporto è un sistema che si presta per quella componente della ristorazione che vende prodotti già confezionati, come le pizzerie, le focaccerie, le paninerie, le pasticcerie – prosegue Palella –. La ristorazione in senso stretto non riesce a capitalizzare l’asporto. Gli spaghetti con le vongole – dice – non si prestano al consumo differito. E così molti non riescono a stare in piedi con l'asporto e preferiscono stare chiusi per non peggiorare la situazione debitoria». L'articolo completo potete leggerlo nell'edizione cartacea - Messina